Non ci sono prove del fatto che i giudici senesi abbiano archiviato l’inchiesta sulla morte di David Rossi perché “sotto ricatto” per presunti festini hard. Per questo motivo la Procura di Genova ha chiesto l’archiviazione delle indagini per abuso d’ufficio. Però hanno anche trasmesso gli atti al Consiglio superiore della magistratura (Csm) affinché siano valutati eventuali profili disciplinari su cui pronunciarsi. Le indagini erano partite due anni fa, dopo le dichiarazioni rilasciate dall’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini al programma “Le Iene”. Aveva infatti raccontato di aver saputo di “festini” a cui avrebbero partecipato importanti figure della magistratura e della politica, quindi ipotizzava che l’inchiesta sulla morte del capo della comunicazione di Monte dei Paschi di Siena, precipitato da una finestra di Rocca Salimbeni il 6 marzo 2013, poteva essere stata “affossata” per questo.
DAVID ROSSI, CHIESTA ARCHIVIAZIONE PER ABUSO D’UFFICIO
Dopo il servizio di “Le Iene”, i pm di Siena avevano presentato querela per diffamazione per le dichiarazioni di Pierluigi Piccini, il quale era stato indagato. Il procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati e il sostituto Cristina Camaiori interrogarono come persone informata dei fatti l’escort che avrebbe preso parte a questi “festini hard”. Il giovane, come riportato dal Secolo XIX, aveva confermato di essersi prostituito in questi festini, ma non aveva riconosciuto con assoluta certezza i magistrati di cui gli investigatori avevano mostrato foto, al contrario invece di quanto aveva fatto durante la trasmissione. Dalle testimonianze raccolte durante le indagini erano quindi emersi comportamenti inopportuni, ma che non avrebbero influenzato l’esito dell’indagine sulla morte di David Rossi. Nel corso delle indagini della Procura di Genova erano stati sentiti anche i giornalisti de “Le Iene” e di “Quarto Grado”.