Dazi all'Ue al 30%, Ursula von der Leyen replica a Trump minacciando contromisure. "Guerra commerciale non ha senso", l'invito di Palazzo Chigi al dialogo

VON DER LEYEN REPLICA A TRUMP DOPO ANNUNCIO DAZI

Nonostante le minacce di Donald Trump, la Commissione Ue pensa a ritorsioni contro gli Stati Uniti dopo l’annuncio di dazi all’Ue del 30%. Ma la linea di Palazzo Chigi è ben diversa: infatti, il governo Meloni invita Bruxelles a evitare una guerra commerciale, che non avrebbe senso, e a portare avanti i negoziati. Si preannunciano così settimane calde sull’asse Roma-Bruxelles-Washington.



La risposta di Ursula von der Leyen alla lettera del presidente degli Stati Uniti è stata altrettanto ferma: secondo la presidente della Commissione europea, l’introduzione dei dazi “sconvolgerebbe le principali catene di approvvigionamento transatlantiche”, arrecando danni non solo alle imprese, ai consumatori e ai pazienti europei, ma anche a quelli americani.



Ursula von der Leyen (Ansa)

Pur confermando la disponibilità a proseguire il dialogo per raggiungere un’intesa entro il 1° agosto, von der Leyen ha ribadito che l’Unione è pronta a intraprendere “tutte le misure necessarie per tutelare i propri interessi”, senza escludere “contromisure proporzionate, se si rendessero necessarie”.

LA NOTA DI PALAZZO CHIGI

Nel tentativo di facilitare il dialogo tra Bruxelles e Washington, l’Italia si propone come mediatrice. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una nota ufficiale diffusa dopo l’annuncio dell’aumento dei dazi al 30%, ha riaffermato il pieno sostegno del governo italiano al proseguimento dei negoziati. Meloni precisa però che “verranno intensificati ulteriormente nei prossimi giorni”.



L’obiettivo della presidente del Consiglio è arrivare a “un accordo equo”, in grado di rafforzare il fronte occidentale. Al tempo stesso, da Palazzo Chigi si ribadisce che avviare una guerra commerciale non avrebbe senso. L’attenzione deve restare concentrata sui negoziati, evitando contrapposizioni che potrebbero ostacolare il raggiungimento di un accordo.

I TIMORI PER L’IMPATTO DEI DAZI USA

Nel frattempo, è stata convocata una riunione dei rappresentanti permanenti degli Stati membri dell’Ue, il cosiddetto Coreper: un incontro d’urgenza che dovrebbe essere utile ad affrontare la questione, visto che l’applicazione dei dazi avrebbe gravi conseguenze per l’economia europea.

In particolare, i settori su cui potrebbero farsi sentire maggiormente gli effetti sono: l’industria automobilistica, il comparto farmaceutico, i macchinari e la tecnologia, ma anche i prodotti agricoli e alimentari.

Per quanto riguarda il nostro Paese, le previsioni sono saltate, poiché le simulazioni tenevano conto di tariffe più basse del 30%. Infatti, i calcoli della Cgia di Mestre stimavano danni da 3,5 miliardi di euro con dazi al 10%, e di 12 miliardi con il 20%.