Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, intervistato dai microfoni di Rai Tre a Lo Stato delle Cose: tutte le sue dichiarazioni

Lo Stato delle Cose ha parlato con l’avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, per approfondire le ultime novità sull’indagine riguardante l’omicidio di Garlasco, l’assassinio della povera Chiara Poggi. Le prime parole dell’avvocato sono state sui numerosi errori fatti in sede di prima indagine e sull’apertura di una nuova inchiesta, quella che vede come unico indagato Andrea Sempio: “Quel pigiamino avrebbe concluso il caso in 4 ore – dice riferendosi alla famosa impronta insanguinata trovata sul pigiama di Chiara, forse dell’assassino – inquinato dagli inquirenti, i capelli non repertati nel lavandino, la spazzatura di casa Poggi repertata solo 8 mesi dopo… e poi ci fosse un avvocato quasi anziano insieme ad una combattente come Giada Bocellari (storica legale di Alberto Stasi ndr), e una procura che dice che si potrebbe essere un errore… Noi dobbiamo sempre metterci dall’altra parte, perchè quando ci mettiamo solo dal nostro punto di vista, rischiamo di non capirci nulla. Questa indagini credo sia fondamentale. Questa indagine si fonda su dati oggettivi, c‘è il dna di Sempio, l’impronta di Sempio e non c’è nulla di Stasi, poi ci sono altre risultanze investigative di cui non parlo, io credo che questa indagine sia doverosa”.



Antonio De Rensis si è poi soffermato proprio sulla famosa impronta 33, quella rinvenuta sul muro vicino al corpo di Chiara Poggi: “Le impronte ad Andrea Sempio le hanno prese in un primo tempo poi l’hanno presa con il co-difensore perchè avevano necessario di altri riscontri, e se c’era il co-difensore… quella impronta c’è ed è in una posizione innaturale, poi ovviamente io rispetto il caro collega che stimo (dice riferendosi a Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio), che deve dire ciò che ritiene giusto… l’impronta è in una posizione innaturale considerando anche la fisicità di Sempio. L’impronta 33 distrutta? Ci dovrebbe essere un verbale di distruzione, vediamo se ci sarà”. Sul fatto che Sempio sembra aver cambiato versione sulla frequentazione della casa di Chiara Poggi: “Tutto ciò che avete evidenziato è talmente chiaro che è anche disarmante. Quella lista è una lista (dice riferendosi ad un elenco di persone che frequentavano casa Poggi ndr), c’è anche il nome di un falegname che era entrato in casa Poggi settimana prima. Se diciamo che Sempio faceva la lotta con Marco Poggi sulla scala di casa Chiara, allora dobbiamo farci delle domande”.



DE RENSIS FRA IL DNA E LO SCONTRINO DI ANDREA SEMPIO

Sul presunto dna di Sempio sulle unghie di Chiara Poggi Antonio De Rensis non sembra avere dubbi: “La punta di diamante della genetica italiana, il professor Previderè, il professor Rever numero uno al mondo, il dottor Ricci che lavora solo per le procure, hanno attribuito quel dna in maniera inconfutabile. Davanti a quelle tracce… tra l’altro il professor Rever ha lavorato in forma anonima, senza sapere quale fosse il dna di Sempio o Stasi… davanti a questa cosa dobbiamo avere almeno il dubbio? Oppure il professor Previderè è bravo solo in certe situazioni e non in altre?”.



Sul famoso scontrino di Andrea Sempio prodotto la mattina dell’omicidio: “E’ un alibi nel momento in cui gli inquirenti gli chiedono dove era lui quel giorno a quell’ora, e lui mostra questo scontrino privo di qualunque increspatura, ricordo anche che il telefono di Sempio non aggancia mai la cella di Vigevano, potrebbe non aver fatto telefonate ma non c’è una prova sola che lui sia andato a Vigevano”. Sulle tre telefonate di Sempio a casa Poggi pochi giorni prima dell’omicidio: “I carabinieri di Moscova hanno dimostrato che nei sette mesi precedenti Sempio non ha mai sbagliato a digitare il telefono fra casa Poggi e Marco Poggi, mai”.

DE RENSIS: “QUEGLI SCRITTI E QUELLE FOTO DI ANDREA SEMPIO…”

Antonio De Rensis viene chiamato anche a commentare delle vignette che Andrea Sempio ha pubblicato su Facebook il giorno della sentenza di Stasi, in cui si vede una volpe, con la scritta “Non dimenticare il mio segreto”: “Se invece di una volpe ci fosse stato un usignolo… la volpe per tutto il mondo equivale alla furbizia, ovviamente sono coincidenze, ma se le sommiamo a delle frasi e magari ad altre cose, forse ci può arrivare ad iniziare un processo di comprensione delle persone con le quali dobbiamo interagire, certamente il primo disegno mi ha molto colpito”.

Sulle presunta frase “ho fatto cose orribili” trovate nell’abitazione di Andrea Sempio durante la perquisizione: “Io immagino che il signor Sempio scrivesse e anche tanto e chissà, forse questa casa l’ha scritta davvero, io non posso saperlo. Da dove esce questa frase? Non so nulla delle indagini, ma immagino che uno possa tenere dei diari o faccia dei riscontri, non credo che tappezzi casa con i bigliettini”. Quindi De Rensis si domanda: “Perchè Sempio nel 2017 è corso a farsi interrogare e addirittura dopo l’intercettazione ha detto che il pm gli ha detto che si andava verso l’archiviazione, e sono sicuro sia una bugia, perchè aveva così voglia di farsi interrogare e adesso no?”.

DE RENSIS: “IL TELEFONINO DI CHIARA POGGI E LA BORSETTA…”

Giletti ha poi stuzzicato De Rensis sul presunto secondo telefonino di Chiara Poggi: “C’è una deposizione dell’epoca di una signora che parla di un altro telefono, piccolo e con lo sportellino. Era sparita una borsetta dalla casa della nonna di Chiara? E’ uno degli episodi fumosi anche se poi la borsa potrebbe essere stata restituita, dalle carte sembra che questo verbale di restituzione non vi sia, si può essere perso, ma mi ricordo che si trattava di una borsa chiara. Poco dopo è stata mostrata una borsa, forse è quella, ma è stato un punto sicuramente controverso”.

Sul fatto che la cassazione parli di omicidio con movente d’affetto, De Rensis non ci sta: “Gli affetti possono essere di varia natura, chi ha ucciso Chiara in quel momento la odiava, si è accanito su quel corpo, l’ha uccisa con ferocia, e non aggiungo altro”. Infine sulla presunta notizia circa il fatto che Andrea Sempio avesse saputo in anticipo notizie che l’indagine nei suoi confronti del 2017 sarebbe stata archiviata, De Rensis replica: “A volte ci sono persone che hanno una grande immaginazione. I pm che conoscono io, e ne conosco tanti di grande valore, se leggono che l’indagato dopo l’interrogatorio millantando o meno, dice che il pm gli ha detto di non preoccuparsi, lo richiamano e poi ci sono delle conseguenze, sono stupito che dopo aver letto queste intercettazioni nessuno ha chiesto a Sempio di queste frasi gravemente lesive, nessun pm può fare capire ad un indagato come andrà l’inchiesta durante l’interrogatorio, quindi siccome sono certo che Sempio ha mentito, qualcuno doveva chiedere”.