A Quarta Repubblica si parla di Garlasco e della figura di Michele Bertani, amico fraterno di Andrea Sempio: cosa è emerso
Nel corso della puntata di ieri di Quarta Repubblica, ci si è soffermati sul giallo di Garlasco e sulle ultime indiscrezioni secondo cui nella bocca di Chiara Poggi sarebbe stato trovato un dna di ignoto: è la firma dell’assassino? Ancora non si può dire perchè bisognerà escludere che sia stato contaminato, ma in ogni caso potrebbe rappresentare forse l’unica vera svolta da quando è divenuta pubblica la nuova inchiesta sul delitto commesso 18 anni fa. Quarta Repubblica per esaminare la questione si è concentrato sulla figura di Michele Bertani, l’amico fraterno di Andrea Sempio che qualche anno fa si è purtroppo suicidato. Sulla sua pagina Facebook compare una foto di lui presso il santuario della Bozzola a Vigevano, luogo spesso e volentieri indicato da Massimo Lovati, avvocato di Sempio, come possibile “movente” del delitto di Garlasco.
Ci sono poi i versi di una canzone dei Club Dogo che letti fra le righe si tradurrebbero in “c’è una ragazza che sa”. Insomma, suggestioni o c’è qualcosa di vero? Il talk di Rete 4 ha mandato in onda una intercettazione di Andrea Sempio risalente al 17 febbraio del 2017, in cui lo stesso indagato impreca da solo, visto che non si sente alcun interlocutore, parole che, come fa notare Lodovica Bulian di Quarta Repubblica, non sono state trascritte per intero dai carabinieri durante l’indagine di 8 anni fa, molto probabilmente perchè non ritenute interessanti.
DELITTO DI GARLASCO, LA FIGURA DI BERTANI E L’INTERCETTAZIONE DI SEMPIO
“Da 0 a 18 anni è stato il mio più grande amico – racconta Sempio – tutte le caz*ate le abbiamo fatte insieme, tutte le cose le abbiamo fatte assieme, ti vedevi tutti i giorni e poi un annetto fa si è impiccato, Michele si è impiccato però… che c**o”. Poi prosegue: “Con tutte le robe che potevi fare nella tua vita, proprio impiccarti, min*hia, vattene in comunità, te ne andavi in comunità, sarà brutto però dalla comunità ne esci”, riferendosi forse a dei presunti problemi di droga dell’amico. “Io non posso dire un ca* – prosegue l’attuale indagato per l’omicidio di Garlasco – perchè io non è che ti ero vicino, ma porca tr* che ca* ti impicchi? Che ca* ti impicchi a fare? Ora che ti sei impiccato che ca* hai ottenuto? Sei morto porca tr*”.
L’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, era presente ieri negli studi del programma condotto da Nicola Porro ed ha commentato questa intercettazione dicendo: “Era in automobile da solo”, per poi precisare su Michele Bertani: “Il procuratore capo non ha mai detto che il povero deceduto centra, sono deduzioni giornalistiche, questa non è una tesi su cui la procura sta lavorando, qualora si accerterà che quel dna non sarà contaminato allora si andranno a fare tutti gli accertamenti. Io non so se hanno fatto accertamenti nei confronti di chi e di chi hanno il dna”. Il corpo di Michele Bertani è stato cremato dopo la morte e a riguardo il divulgatore scientifico del Cnr, Valerio Rossi Albertini, precisa. “Durante la cremazione avviene un processo di combustione è così alto che ogni residuo organico viene distrutto. La comparazione del dna si può fare con i genitori perchè c’è vicinanza genetica fra i parenti prossimi, il figlio partecipa a parte del codice genetico del padre e della madre. L’identificazione del dna è statistico e probabilistico, ci sono regioni del dna che sono molto simili fra parenti stretti, quindi una certa probabilità di attribuzione sarebbe possibile tecnicamente”.
DELITTO DI GARLASCO, LA FIGURA DI BERTANI, BULIAN: “FORSE LA PROCURA…”
Secondo la giornalista Lodovica Bulian: “Nel 2017 l’indagine nei confronti di Andrea Sempio è stata archiviata molto rapidamente. Non sappiamo se verrà raffrontato il dna di Bertani, ma quel suicidio è un aspetto che va indagato”. De Rensis replica: “Il procuratore aggiunto ha detto che ci ha impiegato 21 secondi per chiudere l’indagine” su Sempio del 2017, mentre per Massimo Lugli: “Questa è la confessione di un assassino? Siamo alla follia. A parte che io diffido delle intercettazione sapendo che si fa sempre taglia e cuci”.
Punti di vista differenti quindi sulla figura “misteriosa” del povero Michele Bertani, che ricordiamo, non c’è più e merita quindi rispetto. Chissà se questo aspetto, come sottolinea la Bulian, verrà approfondita o meno su questa nuova indagine di Garlasco che sta procedendo a 360 gradi. La sensazione è che gli inquirenti, una volta accertato che il dna non sarà contaminato, inizieranno con una campionatura a tappeto di modo da andare per esclusione, e chissà che non si possa risolvere il caso proprio grazie alla genetica, così come avvenuto con Massimo Bossetti e l’omicidio di Yara Gambirasio.