Si parla di Garlasco a Morning News e in studio vi era l'avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis: ecco che cosa ha detto

L’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, è stato ospite stamane del programma di Canale 5, Morning News, per parlare del giallo di Garlasco. Si è concluso ieri l’incidente probatorio, il maxi esame diviso in tre step sulla spazzatura trovata in casa di Chiara Poggi, ma anche le impronte sugli acetati rilevate all’epoca da parte dei RIS, che a breve verranno comparate per provare ad identificarle, con i risultati che saranno comunicati il 24 ottobre, salvo proroghe.



Nel corso dell’esame non è stata introdotta la famosa Impronta 33, la traccia trovata sul muro vicino alle scale che porta alla cantina di casa Poggi: i legali di Chiara avrebbero voluta inserirla ma il GIP ha respinto la richiesta trattandosi non di un esame irripetibile, essendo di fatto una foto.

Da settimane si discute di questa impronta, che per la procura e la difesa di Stasi sarebbe di Andrea Sempio, al centro di questa nuova indagine su Garlasco, ma non per la difesa dello stesso e per i legali dei Poggi, secondo cui non vi sarebbe un numero di minuzie adeguate per parlare di comparazione. Inoltre per il generale Garofano, consulente di Sempio, gli specialisti dei Ris avrebbero confuso le increspature del muro con minuzie, di conseguenza il match annunciato non sarebbe veritiero.



Di tutto questo e di molto altro ha appunto parlato De Rensis, che ha esordito dicendo: “E’ andato tutto come previsto, apprezziamo il lavoro che stanno facendo, lo scrupolo e la volontà di approfondire, immaginavamo che la fotografia non potesse entrare nell’incidente probatorio quindi tutto secondo aspettative. Il 24 ottobre è una data importante ma non sarà l’unica, ricordo sempre che ci sono le indagini tradizionali e poi ora abbiamo l’ipotesi di ignoto 3 che al netto di contaminazione e inquinamento – che non sono cose normali – e che riscriverebbe la storia. Non mi aspetto niente prima comunque”.



E ancora: “Sulla spazzatura è giusto compiere tutti gli accertamenti, se una persona ha mangiato il Fruttolo o ha bevuto l’Estathe ci si aspetta che ci siano le impronte e questo dimostra come gli inquirenti vogliano non lasciare nulla di intentato anche memore degli errori fatti. Non ci aspettiamo una impronta diversa, noi crediamo che tutto sia in progresso e ogni cosa possa costituire un completamento generale di questa indagine. Non c’è un’aspettativa particolare, ovviamente il momento dell’analisi sul dna della povera Chiara potrebbe essere importantissimo, come il risultato dell’analisi Bpa dei Ris che potrebbe riscrivere cosa accadde quella mattina”.

DELITTO DI GARLASCO, DE RENSIS SU IGNOTO 3

De Rensis ha proseguito su ignoto 3: “Aspettiamo che sia acclarato dalla scienza, noi avvocati dobbiamo essere molto prudenti quando parliamo di ipotesi o dati scientifici, credo che ci siano le persone adatte che debbano compiere questi accertamenti. Quello che dico sempre è vorrei nei confronti di questa indagine il beneficio della fiducia e la stessa indulgenza nei confronti dei molteplici errori del 2007. Si pretenda da questa indagine che in 4 mesi finisca, addirittura qualcuno chiede che dicano cos’hanno, ma la procura non deve dire nulla”. Sulla consulenza sull’impronta 33, invece concede lo scoop: “Sarà depositata nel giro di molto poco ma credo che potrebbe essere un elaborato degno nel suscitare valutazioni da parte degli altri consulenti”.

Di nuovo su Ignoto 3, De Rensis ha aggiunto: “E’ giusto escludere qualsivoglia possibilità dal momento che questo è un dna assolutamente comparabile e nel momento che verrà esclusa qualsiasi inquinamento si andrà alla ricerca di ignoto 3, ma non credo che si debbano analizzare centinaia di migliaia di dna, credo che l’ambito potrebbe essere più ristretto”. Per De Rensis “L’ignoto 3 è un elemento molto importante ma non l’unico. Conta il dna sulle dita, le indagini tradizionali per cui credo abbiano elementi importanti.

Con grande modestia io dico che chi ha svolto le indagini all’epoca che questo accertamento del dna nella bocca della povera Chiara andava fatto, qui passa per normale ciò che non deve passare per normale, come il verbale di Sempio del 2008, i cittadini devono essere rassicurati: nella normalità quando uno esce dall’ufficio il vernale deve essere chiuso. Questa non è una sconfitta per la giustizia ma è una speranza per tutti noi, il fatto che ci sono persone che si mettono in gioco deve rassicurare tutti noi”.

Garlasco, De Rensis (Foto: Morning News)

DELITTO DI GARLASCO, DE RENSIS SU BPA E SANGUE SUL TELEFONO

L’avvocato è tornato sulla nuova Bpa di Garlasco eseguita di recente dagli inquirenti: “La nuova Bpa potrebbe riscrivere la dinamica in base ad una diversa e molto più moderna mappatura di tutte le macchie che ci sono state, gli schizzi di sangue parlano, a seconda di come viene colpita la vittima della corporatura dell’aggressore, lasciando determinate tracce”.

E a proposito di sangue come non parlare della traccia lasciata sul telefono di casa Chiara Poggi: “Io ho avuto in modo il modello uguale ed è impossibile che il sangue sia passato da lì, c’è uno scalino fra alloggiamento e cornetta contro cui si infrangerebbe.

E’ possibile che poco prima dell’aggressione o nel mentre sia stato staccato il telefono per evitare contatti che non ricevendo una risposta avrebbe potuto preoccupare io non credo che Chiara sia stata aggredita in pochi minuti e non credo che Chiara sia stata aggredita appena aperta la porta”. Quindi ha concluso, esternando la sua tesi sul giallo di Garlasco: “Premesso che Alberto non aveva motivi di entrare in casa, come spiegato dal giudice Vitelli, ma se quella notte è avvenuto un litigio violento da portare a uccidere Chiara appena entra… quando Alberto suona se Chiara è stata ferita da una grave scoperta forse non lo fa nemmeno entrare e parla attraverso il citofono, è logica”.