A Morning News si discute del giallo di Garlasco con le parole dell'avvocatessa Giada Bocellari: ecco cosa ha detto su ignoto 3

Sono molto dure le dichiarazioni rilasciate dall’avvocato di Alberto Stasi, Giada Bocellari, ai microfoni di Morning News, in merito al proseguo dell’indagine sul giallo di Garlasco. La penalista si è soffermata su ignoto 3, il dna rinvenuto nel cavo orale di Chiara Poggi e che non è ancora stato identificato.



Forse è stato inquinato o contaminato e a riguardo la Bocellari afferma: “Abbiamo un dna buono completo, leggibile, nucleare e Y da verificare. Chi dice che è contaminazione sbaglia perchè se no ha un nome e un cognome, oggi abbiamo una persona, un maschio, punto”. Quindi aggiunge: “Bisognerà escludere la contaminazione ma il fatto di sentire da certi parti che il dna è contaminato e che la garza non era sterile… qui abbiamo una persona in carcere, abbiamo un condannato allora se è tutto contaminato tiriamo fuori Stasi”.



DELITTO DI GARLASCO, BOCELLARI: “IL DNA SUL PEDALE ERA CONTAMINATO?”

Bocellari lancia poi la provocazione: “Chi mi dice che il dna sul pedali non è stato contaminato?”, riferendosi alla famosa bicicletta che è una delle prove che icnastrò Stasi. E ancora: “Non normalizziamo la contaminazione, non è accettabile, se passa questo concetto allora per Stasi deve essere revisionata la sentenza e deve uscire subito visto che Stasi è dentro sulla base di asserite prove scientifiche: se diciamo che è tutto contaminato e che la garza non è sterile, di cosa stiamo parlando?”.

L’altro avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, presente in studio a Morning News, aggiunge, lanciando una frecciata a chi è contro questa indagine: “La collega Bocellari (storico legale di Alberto Stasi ndr) e il sottoscritto, che hanno meno certezza dei negazionisti, hanno tanta fiducia e tanta speranza e dopo ieri ne hanno ancora di più”.



Garlasco, De Rensis (Foto: Morning News)

DELITTO DI GARLASCO, DE RENSIS SULLA REVISIONE

In merito invece ad una eventuale revisione al processo che ha condannato Stasi, fa chiaramente capire come quello della collega sia stato un semplice sfogo: “Noi non abbiamo alcuna volontà in questo momento di agire per una revisione perchè drammaticamente e dolorosamente, adesso non abbiamo fretta, siamo in galera da dieci anni, anche se c’è Alberto e non ci siamo noi”.

Poi aggiunge: “Noi vogliamo che sia tutto chiaro e crediamo che le cose possano realizzarsi da sole. Io ammiro chi con grande sicurezza dice che il comandante dei Ris della sezione impronte Roma ha confuso il muro con le impronte (non lo nomina direttamente ma è palese il riferimento al generale Garofano, ex comandante dei Ris oggi consulente di Sempio ndr), chi dice che ignoto 3 è certamente contaminato, chi dice che questa indagine non ha nulla, li ammiro ma credo che non rispettino questa procura che sta lavorando con grande scrupolo. Queste persone meritano un briciolo di fiducia anche da chi è fermamente convinto che Stasi sia colpevole, non dico che Alberto sia innocente ma bisogna rispettare questa procura”.