Le parole del generale Garofano sul caso di Garlasco a Quarto Grado, il punto sulla difesa di Andrea Sempio dopo il suo passo indietro

Il generale Garofano, ex comandante dei Ris, era presente come sempre ieri a Quarto Grado e, durante il blocco su Garlasco, ha fatto chiarezza in merito alla sua posizione, dopo che negli scorsi giorni ha deciso di lasciare la difesa di Andrea Sempio dopo 8 anni. Gianluigi Nuzzi, il conduttore, fa notare che Garofano ha fatto lo stesso anche con Sebastiano Visintin (di cui era consulente), nonché con la sua tournée teatrale. Il fondatore dei Ris ha spiegato: “Non è una corsa indietro, è una decisione presa dopo aver riflettuto sulle divergenze tecnico-scientifiche che io avevo con la difesa, con cui rimangono ottimi rapporti, era solo per questo”.



Quindi ha proseguito: “Come ha detto l’avvocato Lovati, l’oggetto della divergenza tecnico-scientifica riguarda l’impronta 33; per me, essendo un elemento importante, andava inserita nell’incidente probatorio, ma la strategia difensiva ha deciso così. A quel punto, non essendoci più sintonia dal punto di vista tecnico-scientifico”.



DELITTO DI GARLASCO, GAROFANO: “NON SCUOTA LA TESTA NUZZI”

“Non c’è da scuotere la testa – si è poi rivolto a Nuzzi, che evidentemente non credeva alle parole di Garofano – è assolutamente questo il motivo. In un pool di persone che difendono un indagato per omicidio ci vuole totale sintonia e quindi ho preso questa decisione”.

Quindi ha continuato: “Il fatto che ho lasciato anche la difesa di Resinovich e la tournée teatrale riguarda soltanto la volontà di diminuire il mio carico di lavoro. Ho un carico di lavoro elevato, ho bisogno di seguire altri casi aperti”. Sulla nuova indagine di Brescia per corruzione, Garofano ha quindi aggiunto: “Il fatto che siano circolati soldi in nero non mi ha disturbato, sono fatti loro. Io ho consegnato la mia consulenza via email, c’è un bonifico tracciato, c’è una fattura tracciata”.

Garlasco, Garofano (Foto: Quarto Grado)



DELITTO DI GARLASCO, GAROFANO E L’INCARICO DEL 2017

Quindi ha precisato: “Le consulenze di Linarello e De Stefano mi sono state spedite il 13 gennaio dagli avvocati Grassi e Soldani, che difendevano all’epoca Sempio insieme a Lovati. Mi diedero tutta la documentazione che riguardava l’istanza degli avvocati Giarda-Bocellari, quindi la consulenza Linarello, la consulenza Fabbri e il rapporto dell’agenzia di investigazione. Era un documento completo. Io feci un prelievo di DNA il 30 dicembre ad Andrea Sempio, quindi i contatti sono stati appena precedenti; poi ho fatto analizzare subito il DNA e l’ho fatto confrontare con le perizie”.

“Il 30 dicembre 2016 ho fatto il prelievo – ha ribadito – quindi credo che l’incarico sia arrivato qualche giorno prima, credo. Io la consulenza l’ho mandata senza informarmi che fosse stata presentata o meno”. Garofano ha quindi ricostruito tutti i passaggi riguardanti quell’indagine del 2017, che in questo momento risulta essere sotto la lente di ingrandimento da parte della procura di Brescia, che ha attivato la Guardia di Finanza e il Gico per vederci più chiaro.