Delitto di Garlasco, spunta giallo della statuetta di cammello spostata e poi sparita dalla scena del crimine: foto e video consegnati alla Procura di Pavia
DELITTO DI GARLASCO, IL MISTERO DELLA STATUETTA DI CAMMELLO
Un altro giallo sul delitto di Garlasco viene a galla dalla prima indagine: dalla scena del crimine sarebbe sparito un oggetto, una statuetta di cammello. A segnalare la vicenda è il canale YouTube “Bugalalla Crime“, il cui team ha raccolto e approfondito una segnalazione ricevuta, scandagliando gli atti e cercando riscontri fotografici.
Dalle prime immagini delle villetta di via Pascoli, probabilmente scattate dai carabinieri della territoriale, si vede il mobiletto dove è riposto il telefono fisso, al centro di un altro dibattito legato alle macchie di sangue. Il mobiletto contiene anche una statuetta, sistemata nell’ultimo scaffale in basso.
Le immagini successive, scattate dopo il coinvolgimento di altri nuclei investigativi che si sono occupati di repertare le prove, mostrano il cammello spostato verso la parete sinistra del mobiletto, in altre ancora non c’è proprio.
Ma quella statuetta non è stata mai presa in custodia, stando all’analisi degli atti effettuata dal team sopracitato. Anche se quell’oggetto non avesse nulla a che fare col delitto di Garlasco, potrebbe essere comunque una grave violazione dei protocolli investigativi, seppur per una negligenza. La questione è finita alla Procura di Pavia, perché il team ha consegnato i risultati della sua ricerca auspicando che la questione venga approfondita e chiarita.
DELITTO DI GARLASCO, CHE FINE HA FATTO LA STATUETTA?
Il giallo della statuetta di cammello sparita dalla scena del crimine è stato affrontato su YouTube anche da Gianluca Zanella di Darkside, ritenendo la scomparsa sospetta, anche se potrebbe non essere l’arma del delitto. Il giornalista ha dichiarato di aver parlato col maresciallo Pennini, da cui ha appreso che i primi a intervenire furono quelli della territoriale, poi il nucleo operativo di Pavia e la compagnia di Vigevano guidata dall’allora capitano Cassese.
“La scena del crimine deve rimanere cristallizzata, non si può toccare niente, soprattutto se siamo nella red zone, nella zona dove c’è sangue, dove potenzialmente è successo qualcosa“, ha spiegato Zanella. Il fatto che un oggetto cambi posizione o scompaia è un errore grave, che può far pensare a depistaggio o almeno a cattiva gestione.
ATTESI CHIARIMENTI DALLA PROCURA DI PAVIA
Pur esprimendo cautela, perché la questione va chiarita, Zanella invita a una riflessione su questa anomalia nella gestione della scena del crimine. “Sappiamo che il team di Bugalala ha depositato questi video, queste foto alla procura, al dottor Fabio Napoleone e qualcuno, molto probabilmente un carabiniere, dovrà spiegare che fine ha fatto quel cammello, perché è stato spostato, perché se tutto sta messo al suo posto e una cosa viene spostata, io posso pensare male, posso pensare che qualcuno l’abbia tolto, l’abbia magari pulito e l’abbia rimesso lì, o l’abbia tolto, l’abbia semplicemente osservato, o se lo sia portato a casa perché magari gli piaceva. Si può pensare di tutto, è lecito pensare di tutto“, ha concluso Zanella.