Delitto di Garlasco, per il medico legale Pasquale Bacco le impronte sul pigiama potevano essere comunque esaminate. E sul giallo della mano insanguinata...
DELITTO DI GARLASCO, TRACCE E ANOMALIE
In attesa di capire che cosa abbia scoperto di nuovo la nuova indagine sul delitto di Garlasco, sono emersi altri errori del passato. Ad elencarli è stata Rita Cavallaro, stavolta sulle colonne del settimanale Gente.
Il primo riguarda il Dna maschile contrassegnato come reperto MDX1, individuato sul pollice della mano destra di Chiara Poggi, la stessa su cui la Procura di Pavia ritiene di aver trovato il Dna di Andrea Sempio, il nuovo indagato.
Gli esperimenti del Ris su quel profilo genetico, per provare a dargli un nome, non diedero esito, ma quei tre elettroferogrammi potrebbero dare nuove risposte, visto che ci sono nuove tecniche genetiche. A tal riguardo, la giornalista segnala che risposte potrebbero arrivare dall’incidente probatorio.
C’è poi la questione dell’unghia del mignolo della mano sinistra della vittima del delitto di Garlasco, che sarebbe sparita. Il genetista De Stefano, nel 2014, trovò solo 9 frammenti anziché 10: mancava quello dell’unghia del mignolo, ma i reperti erano stati analizzati dal Ris nella prima fase dell’indagine, senza riuscire a isolare un profilo. Si provò a ricostruire la catena di custodia, ma la scomparsa resta un giallo.
Ci sono poi le immagini della scena del crimine: i carabinieri le avrebbero selezionate, non fornendo tutte le foto alla difesa. Ciò è emerso durante il processo di primo grado. La difesa chiese più volte le foto mancanti senza ottenerle, anche perché, stando a quanto riportato dalla pm Rosa Muscio al giudice, erano andate perse, nello specifico sovrascritte.
“LA MANO SINISTRA ERA SPORCA DI SANGUE”
A proposito di errori, nelle ultime ore è intervenuto il medico legale Pasquale Bacco, intervistato dal canale Bugalalla su YouTube. Il medico ha smentito quanto sarebbe riportato in alcuni verbali, cioè che la mano sinistra di Chiara Poggi non fosse sporca di sangue, perché lo era chiaramente, e lo si evince da una foto che “mostra con molta chiarezza” che era “chiaramente” sporca di sangue, anche dopo aver sottoposto l’immagine a diversi controlli.
Quindi non comprende come mai questo dettaglio non risulti nei documenti ufficiali, dato che la mano era protetta dalla plastica e non poteva pulirsi da sola. Per il medico legale si tratta dell’ennesima anomalia nelle prime indagini sul delitto di Garlasco.
Ha fatto riferimento anche a un clima di pressioni e attacchi personali: ad esempio, lui stesso è stato attaccato e screditato, anche pubblicamente, da opinionisti e criminologi dopo aver espresso opinioni favorevoli alla tesi dell’innocenza di Alberto Stasi, unico condannato in via definitiva.
LE IMPRONTE SUL PIGIAMA DI CHIARA POGGI
Del pigiama, invece, Bacco ha parlato sulle colonne del settimanale Giallo, spiegando che si potevano comunque effettuare esami, anche se le impronte lasciate erano state poi coperte dal sangue nella movimentazione del cadavere. Secondo Bacco, si potevano effettuare “studi selettivi su tracce di sangue, anche non avvenute nello stesso momento”.
Visto che la presa forse era serrata, come appariva dalle immagini, potevano essere state lasciate cellule della pelle e secrezioni, “individuabili e ben valutabili”. Inoltre, nel caso in cui il killer si fosse ferito durante la dinamica omicidiaria, “avrebbe lasciato in quelle orme anche del sangue proprio”. La maglia del pigiama è andata distrutta e, quindi, non possono neppure essere fatti altri esami in altre zone oltre la spalla.