Delitto di Garlasco, l'avvocato Antonio De Rensis (legale di Alberto Stasi) sulla nuova indagine: "C'è una scheggia impazzita che potrebbe essere decisiva…"
Dopo l’intervento del giudice Stefano Vitelli, che nel primo grado di giudizio aveva assolto Alberto Stasi, è stata la volta dell’avvocato Antonio De Rensis, difensore dell’unico condannato per il delitto di Garlasco. A Quarta Repubblica il legale ha parlato di un vero e proprio “cambio di prospettiva”.
Il riferimento è all’impronta del suo assistito sul dispenser, considerata decisiva per la condanna, mentre nel caso di Andrea Sempio — oggi indagato — la presenza di tracce nella casa di Chiara Poggi viene ritenuta spiegabile e quindi non rilevante.
De Rensis ha poi affrontato il tema della nuova inchiesta avviata dalla Procura di Pavia, mostrando fiducia negli inquirenti: “Sono professionisti di altissimo livello, non possiamo che riconoscerlo”, ha commentato.
Ben diverso il giudizio sull’inchiesta condotta a Vigevano, definita “una delle peggiori della storia giudiziaria italiana”. Gli approfondimenti chiesti da Vitelli, ha aggiunto, appaiono invece “straordinari”.
DELITTO DI GARLASCO, LA POSSIBILE “PROFEZIA” DI DE RENSIS
Il difensore ha toccato anche l’ipotesi di un concorso nell’omicidio, respingendo l’idea di un’aggressione immediata: “Non credo a uno scenario in cui la porta si apre e, dopo pochi secondi, Chiara viene colpita. È più plausibile che qualcuno sia entrato per chiarire una situazione e che poi tutto sia precipitato”.
In questo senso ha richiamato il ruolo della professoressa Cristina Cattaneo, la cui esperienza in ambito BPA (Bloodstain Pattern Analysis) potrebbe fornire letture alternative della dinamica. Resta il fatto che Stasi, come ha sottolineato il suo avvocato, “per la giustizia italiana è colpevole e da dieci anni dorme in carcere”.
Tuttavia, secondo De Rensis, molte zone d’ombra attendono ancora di essere esplorate. La Cassazione, ha ricordato, ha legittimato il lavoro della Procura di Pavia, oggi affidato a quattro magistrati. “Potrebbe emergere una scheggia impazzita capace di cambiare tutto — ha concluso — ed è rappresentata dalle indagini tradizionali”.