Il delitto di Garlasco a Mattino 5 News, le interviste al supertestimone Gianni Bruscagin e al suo amico Diego sui fatti del 13 agosto 2007

Mattino 5 News si è concentrato stamane anche sul giallo di Garlasco, https://www.ilsussidiario.net/news/delitto-di-garlasco-lovati-scatenato-indagine-insidiosa-ipotesi-concorso-inventata-ad-arte/2841019/ con una doppia interessante intervista, la prima a Gianni Bruscagin, quello che è stato poi ribattezzato il “supertestimone de Le Iene”, e poi una a Diego, amico dello stesso testimone. “Ai primi di settembre del 2007 – le parole di Bruscagin ad Emanuele Canta di Mattino 5 News – mi son trovato all’ospedale e c’era questa ragazza, ha raccontato che sua mamma abita a Tromello, vicino alla casa dei Cappa e ha raccontato che Stefania il giorno dell’omicidio, alle ore 13:00 del pomeriggio, è arrivata a casa dei nonni a Tromello, ha chiesto le chiavi di casa alla signora vicina di casa, come si usava una volta”.



E ancora: “Questa donna ha consegnato le chiavi ma la ragazza non riusciva ad aprire la porta perchè era troppo agitata e in panico, allora le ha aperto la porta, le ha chiesto come mai fosse così in panico e la ragazza ha tergiversato. La signora ha visto che in mano aveva una borsa un po’ pesante, poi ha sentito poco dopo un tonfo nel canale e si presume che quella ragazza abbia buttato via quel borsone per poi andarsene senza borsone in mano. Io ho scritto tutto su dei foglietti quel giorno”. Gianni Bruscagin aggiunge: “Io ho soltanto fatto ed ho eseguito ciò che mi è stato consigliato da coloro che ne sanno più di me”.



DELITTO DI GARLASCO, GIANNI BRUSCAGIN: “IO HO DATO LA MIA TESTIMONIANZA”

Ma cosa ne pensa del recente dragaggio del canale di Tromello? “Io ho dato la mia testimonianza, la mia situazione morale è sollevata, mi son tolto il peso che mi portavo da anni, mi son liberato da questo peso nella speranza che tutto questo sia utile alla scoperta della verità e dei colpevoli veri”. Quindi ha concluso: “Io sono stato sentito due volte, tutto quello che ci siamo detti io l’ho raccontato”.

La seconda chiacchierata è stata fatta con Diego, amico di Gianni Bruscagin, che invece ha spiegato: “Io rimango allibito, quasi basito da questa cosa – dice riferendosi a quando l’amico gli fa questa confidenza sulla sorella Cappa – come del resto ha reagito l’ex comandante di Garlasco che era un mio amico quando gli ho raccontato il tutto ma lui non ha potuto fare niente allora sono rimasto bloccato, c’era qualcuno che impediva qualcosa… poi ho consigliato a Gianni di parlare in questo momento era il momento giusto, allora ci hanno chiamato in via Moscova a Milano, ci hanno sentito gli investigatori, due volte, io ho raccontato quello che mi aveva detto Gianni, di questa signora dell’ospedale che ha visto questa ragazza bionda piccolina, poi ha sentito un tonfo come lanciare un sasso nell’acqua, poi è uscita senza borsa ed è andata via”.



DELITTO DI GARLASCO, GIANNI BRUSCAGIN: “SE AVESSERO INDAGATO 18 ANNI FA…”

Quindi Diego conclude: “Potrebbe essere che ci sono delle persone che hanno visto qualcosa e che non hanno parlato. Io penso che oggi ci sia un vento nuovo, si possa arrivare alla verità con la V maiuscola”. Infine le parole di Brindani, direttore di Gente, ospite di Mattino 5 News: “La versione di Bruscagin è stata confermata dal ritrovamento degli oggetti e quello che bisogna capire è se quegli oggetti sono stati realmente portati da Stefania Cappa”.

E ancora: “Avrebbero potuto saperlo 18 anni fa, Bruscagin è andato dall’avvocato Tizzoni (legale della famiglia di Chiara Poggi ndr) e gli ha detto che non interessava la pista, poi è andato da un carabiniere che gli ha detto di non fidarsi dei carabinieri locali”. Bisogna realmente capire cosa è emerso da questi ritrovamenti nel canale di Tromello e soprattutto se gli stessi potrebbero “parlare”. Per il generale Garofano, ex comandante dei Ris, è impossibile trovare delle tracce di dna su tali oggetti rimasti nell’acqua per 18 anni.