Delitto di Garlasco, avvocato Massimo Lovati (legale Andrea Sempio): "Andremo a processo. Foto col Fruttolo? Ero un po' brillo". E sul suo futuro rivela...

Andrea Sempio finirà a processo al termine delle nuove indagini sul delitto di Garlasco: ne è sicuro il suo avvocato, Massimo Lovati, intervenuto a Giallo. Non sente da tempo il suo cliente, che si interfaccia di più con la collega Alessia Taccia, mentre lo ha visto per la vicenda della spazzatura, temendo non per l’eventuale ritrovamento del Dna, ma perché temeva “che i carabinieri lo potessero mettere apposta, per incastrarlo“.



Parole gravi quelle di Lovati, che esprimono una scarsa fiducia nell’onestà dei carabinieri, che si sono comportati correttamente finora. Per quanto riguarda il mancato interrogatorio del suo cliente, prima dell’uscita dell’impronta 33, attribuita a lui, Lovati precisa di essersi imposto per suggerirgli di non presentarsi, ancor prima di sapere dell’impronta di cui ha dato notizia il Tg1.



Quando ha saputo che risaliva a una consulenza di parte, si è rasserenato: “Ho pensato: abbiamo fatto bingo a non andare!“. Nell’intervista al settimanale, il legale ha chiarito la loro posizione: anche se l’impronta fosse effettivamente sua, non è detto che risalga al giorno del delitto di Garlasco.

Delitto di Garlasco, impronta 33 (Foto 2025 ANSA NPK)

Quel che contesta è la presenza di sangue e sudore, non deducibile da una fotografia, ed è su questo che attacca la difesa di Alberto Stasi, l’unico condannato per l’omicidio di Chiara Poggi. “Alchimisti, fanno ridere i polli!“, attacca Lovati, per il quale non vi è Dna sufficiente per una comparazione.



DELITTO DI GARLASCO, LE CRITICHE DI LOVATI

Lovati non risparmia critiche anche al professor Previderè, sebbene non lo conosca: “Non merita rispetto, perché ha fatto per la Procura una consulenza a febbraio 2024 su un reperto che non c’era, perché il Dna a Sempio è stato prelevato a marzo 2025“. Anche se le unghie non sono più disponibili, ci sono i tracciati del Dna, che non possono cambiare.

Comunque, Lovati rivela anche di aver consigliato ad Andrea Sempio di farsi una vacanza, mentre lo critica sulla questione dello scontrino, perché “si è voluto giustificare senza motivo di qualcosa che non aveva fatto“, quindi è normale che ciò suoni strano. Per Lovati neppure le telefonate provano qualcosa e il vero assassino è un professionista a conoscenza del fatto che quel giorno non c’era nessuno nella villetta.

LA FOTO CON IL FRUTTOLO E IL SUO FUTURO

Oltre a contestare il fatto che il biglietto con la frase “Ho fatto cose orribili” possa avere un peso, ha smontato anche il caso della foto con il Fruttolo in mano il giorno del suo compleanno: “Non ci ho visto nulla di male! La foto non è piaciuta? A dire il vero quando l’hanno scattata ero un po’ brillo, ma non credo di aver mancato di rispetto a Chiara, che peraltro non conoscevo“.

Per Lovati sono gli inquirenti a mancare di rispetto a loro con un’inchiesta per concorso in omicidio in cui non si cercano però eventuali complici. Infine, riguardo il suo futuro, rivela di aver stretto un accordo con una clinica dentistica albanese come testimonial per due anni: “Loro mi rifaranno i denti e io morirò felice!“.