A Storie Italiane l'intervista a Massimo Lovati su Garlasco, le parole dell'ex legale di Andrea Sempio: ecco che cosa ha detto

Storie Italiane è tornata su Garlasco e ha parlato stamane con l’avvocato Massimo Lovati, ex legale di Andrea Sempio. Parole decisamente forti quelle del noto penalista di Vigevano sul suo ex assistito, che ha spiegato: “La mia previsione è che adesso finisce l’incidente probatorio e poi andiamo in letargo, non c’è più niente da fare”. E ancora: “Spero che le indagini si facciano di nascosto, è tutto esposto al pubblico ludibrio e fa ridere delle volte, sto facendo riferimento alla fuga di notizie continue”.



Quindi ha proseguito: “Andremo in letargo sette o otto mesi e ci rivedremo a fine 2026 con una richiesta di rinvio a giudizio per Andrea Sempio, ben confezionata, perché i due magistrati sono molto bravi e preparati tecnicamente; una richiesta di rinvio a giudizio che servirà a dare uno spunto alla difesa Stasi di richiedere la revisione del processo di Garlasco”.



Secondo Lovati: “Questa Procura è riuscita a scoperchiare tutte le irregolarità; il mio collega dice errori e orrori dell’indagine del 2007 ed è vero. Il risultato è ottimo perché mette in luce la possibilità di chiedere una revisione del processo e io Stasi l’ho sempre ritenuto innocente”. In ogni caso, per l’avvocato: “Sempio sarà prosciolto, se non c’è niente non c’è niente”.

DELITTO DI GARLASCO, LOVATI E L’IMPRONTA 33

Massimo Lovati ha poi parlato dell’impronta 33, la traccia sul muro dove ci sono le scale della villetta di Garlasco, oggetto di fatto della contesa fra la difesa di Sempio e il consulente Garofano.



“L’impronta 33? Avevo paura all’inizio – le parole dell’avvocato – quel giorno che non mi sono presentato all’interrogatorio, il pomeriggio, l’hanno pubblicata: un colpo basso, mi ha addolorato e mi ha ferito. È apparsa questa notizia con dei titoli che facevano raddrizzare i capelli, si parlava di impronta di Sempio sporca di sangue. Ma non c’è sangue, è un’alchimia – ha aggiunto – questi comportamenti sleali… ne è infarcita questa indagine”.

“Mi spiace dirlo perché io non sono così, io sono leggero, faccio ridere, sono frainteso… ma loro sono stati sleali quando hanno appreso l’impronta palmare di Andrea senza avvertirmi; sono stati sleali fino alla fine, quando hanno fatto il blitz. Potevano farlo il giorno prima o dopo, non togliermi dall’aula: sono tutte cose spettacolari senza senso, il film lo stanno facendo loro. Dopo diciotto anni sono andati ad aprire il sacchetto della spazzatura, il Fruttolo”.

Quindi ha parlato della revoca del mandato: “Questa revoca, da un certo punto di vista, mi fa bene, perché io soffro soprattutto quando sono parte in causa, sono come pugnalate o schiaffi. L’impronta 33, secondo la mia previsione, non verrà mai dibattuta – ha aggiunto – è una strategia: perché devo rischiare di prendere un gol quando non posso prenderlo? Non possiamo fidarci, perché abbiamo visto operazioni alchimistiche; uno che mi viene a dire che sotto la foto c’è il sangue e mi fa esperimenti di metafisica non mi va, soprattutto nel periodo di scadimento culturale che viviamo oggi, dove la finzione supera la realtà”.

Garlasco, Massimo Lovati (Foto: Storie Italiane)

DELITTO DI GARLASCO, LOVATI SULL’INDAGINE PER CORRUZIONE

Poi ha proseguito: “Mi dispiace di non far parte della difesa di Sempio, avrei voluto esserci fino alla fine, ma la vita continua e la sfida continua”. Sull’indagine per corruzione: “Non penso che sarò sentito come testimone sull’indagine Clean, non ho per niente paura, ma se ci sarà occasione ci andrò, sono obbligato. Assolutamente non è possibile l’ipotesi di corruzione: per che cosa? Era una notizia di reato infondata, palesemente”.

“Venditti ci ha messo due mesi per chiedere l’archiviazione; se ero io la chiedevo dopo una settimana. Era un’indagine con solo un fascicolo, erano tutte balle. Non è plausibile l’episodio corruttivo quando non c’è niente, quando la notizia di reato è palesemente infondata”. Infine, sui pizzini trovati nella casa di Sempio: “I pizzini della famiglia Sempio sono indicativi di un modo di essere di alcune persone: c’è chi butta via tutto e chi invece tiene tutto”.