A Zona Bianca vi era Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio: ecco che cosa ha detto ieri asera su Garlasco in diretta tv

C’era anche l’avvocato Massimo Lovati ieri negli studi di Zona Bianca per parlare del delitto di Garlasco, e le parole del legale di Andrea Sempio sono state come sempre tutt’altro che banali. Si comincia con un commento sul recente dna di “ignoto 3” trovato nella bocca della povera Chiara Poggi di cui Lovati spiega: “Non cambia nulla perchè è evidente che è una contaminazione, è una garza non sterile, usata per fini diversi dalla ricerca del dna, è stata usata per raccogliere eventuale materiale biologico seminale nella vittima, l’han toccata tutti questa ragazza, non è un tampone, è una garza, e tutti i cinque prelievi sono stati effettuati dalla stessa garza.



C’è il dna del Ferrari (il medico che ha assistito all’autopsia ndr), ce ne sono tre illeggibili e poi ce ne è uno misto del Ferrari e dell’aplotipo emerso, è evidente che sia una contaminazione”. Quindi aggiunge: “Questo aplotipo che è stato trovato frammisto a quello ausiliare, anche se non ci fosse stata contaminazione, uno è dell’assassino ed è quello che ha lasciato questo dna, gli altri due chi sono?”.



“Degli altri due non sappiamo ancora niente – ha continuato – se non ci fosse il concorso noi saremmo felici di questo ignoto, ma siccome il capo di imputazione parla di concorso… gli altri due ignoti non li abbiamo mai verificati. Uno è Sempio? No Sempio l’hanno archiviato nel 2017. Alla prima udienza dell’incidente probatorio ho detto di fare comparazione con il dna nuovo di Sempio, quello prelevato a marzo 2025, quindi perchè mettiamo avanti le mani parlando ignoto 1 o 2, non ce ne sono di ignoti. Non sono di Sempio, ve lo dico io, la procura dice che è di Sempio? Io vi dico che il dna non è di Sempio.



Il tampone salivare non era ancora stato prelevato, come fanno le consulenza della procura a dire che ci sono le appartenenze… nel novembre del 2023 inizia la raccolta dei reperti? Ma quando mai! C’è un tampone salivare del mese di marzo, da quello devono fare il raffronto”.

DELITTO DI GARLASCO, LOVATI: “SU SEMPIO SOLO CHIACCHIERE”

Quindi restando su Andrea Sempio, ricordiamo unico indagato attualmente per l’omicidio di Garlasco, aggiunge: “Gli indizi, che poi non sono neanche tali, sono solo chiacchiere. Lo scontrino, le telefonate, il Piccolo principe, il disegno rupestre, erano tutte cose contenute nell’indagine archiviata nel 20917, non c’è niente di nuovo. Anche la questione del dna sulle unghie era già stata scandagliata nel 2017 ed esclusa dalla procura della repubblica di Pavia”.

Rita Cavallari, giornalista de Il Tempo, fa però notare una cosa interessante a riguardo: “Il genetista De Stefano (quello che escluso la presenza di Sempio sulle unghie di Chiara Poggi ndr) nel 2014 aveva detto a processo che quello era un dna da un contatto diretto e non mediato, poi nel 2017 De Stefano dice che poteva essere stato da contatto mediato”.

Lovati ribatte: “Fatto sta che l’indagine del 2017 nei confronti del mio assistito è stata archiviata e non è stata opposta e quando un decreto di archiviazione non viene opposto fa giudicato anche se minore di una sentenza, se no dovevano opporlo. Adesso che mi si ripropongo le stesse cose, masticate, digerite, sempre le solite. Qui c’è una cosa sola in più delle altre volte, c’è una parentesi con un concorso, quando dal fatto si desume chiaramente che c’è una impronta sola sulla scena del crimine, non c’è niente da vedere. Quindi anche se ci fosse questo dna di ignoto uno c’è e uno rimane”. Lovati si dice quindi convinto che l’assassino sia solo, per poi precisare: “Non c’è possibilità che io non rimanga con Sempio a meno che non mi revochi lui, la Taccia è tornata è andata un po’ in montagna”, spiega smentendo quindi una indiscrezione che era circolata nelle scorse ore e che palesava un possibile divorzio dell’indagato dal suo avvocato. Quindi aggiunge: “Io ho sempre detto e affermato che Stasi è innocente, più di così cosa devo fare, ma l’assassino è uno, non 10, non c’era un incontro di calcio quella mattina”.

Garlasco, Lovati (Foto: Zona Bianca)

DELITTO DI GARLASCO, LOVATI SU BERTANI E IL SUO INDAGATO

Ci si è poi soffermati sulla figura di Michele Bertani, amico fraterno di Sempio, impiccatosi nel 2017: “Sempio e Bertani erano amici di infanzia da quel che ho capito dopo i 18 anni si sono allontanati, mi sembra di aver capito così, fino alle scuole superiori si sono frequentati da quel che mi sembra di aver capito. Poi il fatto che Sempio parlì così nell’intercettazione (quando impreca per la morte dell’amico ndr) sta a significare che gli voleva bene ma non significa niente, il resto sono solo cose irrilevanti che non c’entrano nulla”, smentendo anche che Sempio abbia fatto un reset dei suoi dispositivi: “Smentisco che ha cancellato tutto nel 2017, son tutte notizie false come è falsa la notizia degli scritti”, riferendosi alle pagine di scritti trovati nell’abitazione di Sempio durante l’ultima perquisizione in cui l’indagato avrebbe scritto: “Ho fatto cose terribili”.

De Rensis commenta ironico: “Massimo dirà che prima o poi non esisterà la procura di Pavia, nega tutto”, ma Lovati ribatte: “Voi fate diventare strane le cose che sono normali e fate diventare normali le cose che sono strane”. Quindi conclude il suo intervento dicendo: “Se esce il coniglio gli taglio subito le orecchie”, riferendosi al fatto che in una recente intervista aveva detto di temere che qualche testimone prima o poi sarebbe comparso dal nulla accusando Sempio, nel caso in cui l’indagine dovesse incagliarsi.