Delitto di Garlasco, Selvaggia Lucarelli all'attacco dei legali di Stasi e Sempio: "Inchiesta inguaia il condannato e De Rensis si incarta". Su Lovati...
SELVAGGIA LUCARELLI SUL DELITTO DI GARLASCO
Non manca il sarcasmo, ma è soprattutto polemica Selvaggia Lucarelli quando affronta le strategie difensive dei legali di Alberto Stasi e Andrea Sempio. La giornalista, sul Fatto Quotidiano, ha analizzato alcune dichiarazioni degli avvocati Antonio De Rensis e Massimo Lovati, accusandoli di incoerenza e confusione sul delitto di Garlasco.
Nel suo editoriale, infatti, esordisce con un’osservazione paradossale: a Garlasco c’è la caccia al “colpevole alternativo“, eppure ritiene che stia emergendo che “il vero colpevole” sia proprio colui che sta in carcere.

Oltre a criticare implicitamente chi continua a cercare nuove piste, che sembrano però rafforzare la colpevolezza di Stasi, Lucarelli ha fatto riferimento anche alla prova scientifica: al DNA di Stasi trovato sull’Estathé nella spazzatura della casa di Chiara Poggi, poiché suggerirebbe che il ragazzo abbia fatto colazione con l’allora fidanzata poco prima del delitto di Garlasco.
DAL LEGALE DI STASI…
Eppure, l’avvocato De Rensis aveva cercato di negare questa implicazione, sostenendo che l’immondizia potesse essere vecchia. Ma lo stesso legale aveva precedentemente affermato che quella fosse “l’immondizia della mattina“.
Selvaggia Lucarelli ha evidenziato le dichiarazioni di De Rensis, il quale prima aveva riferito che la vittima era ordinata e, quindi, non avrebbe lasciato rifiuti per giorni; pertanto, quell’immondizia risalirebbe alla mattina dell’omicidio.
Tuttavia, di fronte ai risultati del DNA sull’Estathé, aggiunge la giornalista, il legale ha cambiato versione, dicendo che il suo cliente aveva sempre bevuto quella bevanda. Lo stesso Stasi, però, aveva confermato di berlo, ma di non ricordare se l’avesse bevuto la sera prima.
…A QUELLO DI SEMPIO
Poi è passata a Lovati, il quale avrebbe riferito di sapere del delitto già alle 11:30, quindi prima dei carabinieri. Per Lucarelli, cambia il ruolo di Lovati, che da difensore di Sempio “diventa testimone“, accomunandolo ad altri “testimoni improbabili“. La conclusione della giornalista del Fatto è che ad avere gli incubi non siano i legali – e nello specifico Lovati – ma l’opinione pubblica.
