Delitto di Garlasco, nelle nuove indagini anche spazzatura della famiglia di Chiara Poggi sequestrata nel 2023. Indagato ex procuratore che archiviò Sempio
DELITTO DI GARLASCO, TRA REPERTI ANCHE SPAZZATURA DELLA FAMIGLIA POGGI
Neppure la famiglia di Chiara Poggi viene risparmiata dalle nuove indagini sul delitto di Garlasco. Le analisi genetiche che sta effettuando la procura di Pavia sono ad ampio spettro, quindi riguardano anche la spazzatura sequestrata nella casa dei genitori della vittima. Nello specifico, sono stati repertati 4 mozziconi di sigaretta. Il retroscena è stato svelato dell’Adnkronos, che ha visionato 5 verbali che contengono la lista dei reperti acquisti e catalogati, per poi essere consegnati al laboratorio di genetica forense dell’Università di Pavia. Il sequestro, però, non è recente, perché la vicenda risale al 2023.
Non ci sono dubbi da parte degli inquirenti sulla famiglia Poggi, che era in vacanza in Trentino quando è avvenuto il delitto di Garlasco. Inoltre, gli esami effettuati dal genetista Previderè hanno escluso la presenza delle tracce genetiche del papà di Chiara Poggi, ma rilevato una compatibilità con Andrea Sempio, indagato ora per concorso in omicidio. Come evidenziato da Sky Tg24, evidentemente la procura di Pavia cercava tracce per le comparazioni genetiche utili alla consulenza poi affidata al genetista.
DELITTO DI GARLASCO, SPUNTA INDAGINE SU EX PROCURATORE
Non sono le uniche novità emerse negli ultimi giorni. Ad esempio, Il Giornale ha riportato che è finito sotto inchiesta il procuratore che archiviò Andrea Sempio. Si tratta di Mario Venditti, ex procuratore capo sulla cui condotta indagheranno i magistrati di Brescia. Infatti, il fascicolo è stato trasmesso lì, visto che sono competenti per quanto riguarda i magistrati pavesi. L’accusa mossa nei confronti di Venditti riguarda una presunta gestione opaca dei fondi della procura. Pare che gli inquirenti ritengano immotivata la chiusura rapida dell’indagine su Sempio in relazione al delitto di Garlasco e vogliono approfondire alcuni aspetti riguardanti le spese per le intercettazioni telefoniche.
“Non ne so nulla, sono solo calunnie“, il commento del diretto interessato ai microfoni dell’Agi. Ma fonti qualificate citate anche dal Tempo confermano l’indagine, su cui comunque ci sarebbe massimo riserbo. Per cui non è chiaro se nelle carte ci siano approfondimenti anche sul suo operato nell’inchiesta su Sempio, ma non sarebbe passata inosservata la sua presa di posizione all’indomani della diffusione della notizia sull’iscrizione di Sempio, visto che ribadì che “non ci sono elementi” contro l’amico del fratello della vittima e che tutto sarebbe stato già esaminato.
