A Quarto Grado si parla del delitto di Garlasco e viene scoperto un secondo scontrino, quello del 14 agosto: ecco cosa ha detto il padre di Sempio
Ampio spazio ieri sul caso di Garlasco a Quarto Grado, a cominciare da un servizio in cui si evidenzia l’esistenza di un doppio scontrino. La famiglia di Andrea Sempio, oltre ad aver mantenuto il famoso ticket del parcheggio del 13 agosto 2007, ne aveva anche uno del giorno successivo, del 14 agosto, con orario 17:32, e prodotto nello stesso luogo del precedente, in piazza Sant’Ambrogio a Vigevano.
Gianmarco Menga di Quarto Grado lo ha presentato così: “Dopo una lunga ricerca abbiamo scoperto questo scontrino del 14 agosto 2007, scolorito dal tempo ma perfettamente visibile, si legge piazza Sant’Ambrogio a Vigevano, ed è stato prodotto in un tempo compatibile con l’orario di apertura della libreria Feltrinelli”. Lo scontrino, tra l’altro, è pinzato sotto quello più famoso del 13 agosto 2007. Lo scontrino è stato ritrovato nei vecchi atti dell’indagine del 2017 ai danni proprio del commesso di Garlasco e il papà del ragazzo, Giuseppe Sempio, ha spiegato: “Pensavo che si fosse perso, l’avvocato Lovati mi aveva chiesto se ce l’avessi ancora e gli ho detto di no, e mi ha detto: ‘Peccato, era meglio tenerlo’”.
Quindi ha ricostruito l’accaduto: “Il pomeriggio, se non sbaglio, siamo andati il 14 agosto 2007 in libreria. Se non sbaglio siamo andati io e lui, me lo ricordo perché quando andiamo nelle librerie io lo odio. Io ho trovato quello del 13, poi il giorno dopo siamo andati alla Feltrinelli e io ho detto a mia moglie di mettere via via gli scontrini. Andrea cercava un libro, non so quale cercava, e il giorno dopo siamo andati in libreria a Vigevano”.
DELITTO DI GARLASCO, IL DOPPIO SCONTRINO E LE PAROLE DI LOVATI
Tutto sembra quadrare quindi: Andrea si reca in libreria il 13 agosto ma la trova chiusa e torna a casa; poi, il giorno dopo, ritorna insieme al padre per acquistare il libro che avrebbe voluto prendere il giorno precedente. La mamma di Andrea Sempio ha aggiunto: “È un’abitudine che ho sempre avuto io di tenere tutto”, dice riferendosi alla “stranezza” di conservare quei due scontrini.
L’avvocato di Andrea Sempio, Lovati, ospite in studio a Quarto Grado, commenta: “Due considerazioni: è vero che questa famiglia è abituata a tenere bigliettini, scontrini e pizzini, conservano di tutto, tanto è la prova di quel pizzino che hanno trovato venerdì scorso con scritto Venditti, gip… Questo ritrovamento dimostra la verità del racconto di Andrea, che ha sostenuto di essere andato a Vigevano il 13 agosto per comprarsi il libro, la libreria era chiusa e il giorno dopo ritorna per trovare ciò che doveva comprare”. Lovati ha poi trovato in diretta televisiva un altro scontrino con data 14:40 del 3 marzo 2020, sempre allo stesso posto. “È quello che ho fotocopiato il giorno della perquisizione, non mi risulta che abbiano fotografato altri scontrini”, ha aggiunto.
DELITTO DI GARLASCO, IL DOPPIO SCONTRINO E IL COMMENTO DI ABBATE
Ma Carmelo Abbate non ci sta: “Non credo a una parola di quello che dicono i genitori di Sempio, non dimostra nulla questo doppio scontrino ma rafforza il tentativo di creare un alibi. Mi piacerebbe vedere gli scontrini del 15, 16, 17 agosto, fino ad arrivare al 2018”. Poi, provocatoriamente, si domanda: “Questi genitori che sono abituati a conservare nel dettaglio ogni cosa, questi genitori che sentiti un anno dopo ricordano nel dettaglio cosa fecero la mattina del 13 agosto 2007, ma a fronte di 37 mila euro usciti in contanti non mi sanno ricostruire nel dettaglio come li hanno spesi, se li hanno pagati in nero… mi aspetto altrettanta precisione”.
Ricordiamo che Carmelo Abbate si è sempre schierato fin dall’inizio di questa nuova indagine “contro” Andrea Sempio, convinto che qualcosa nei suoi comportamenti non sia stata chiarita fino in fondo. Nel contempo, ha sempre condannato duramente la precedente indagine del 2007 ai danni di Alberto Stasi, che l’ha poi portato alla condanna.
