Il delitto di Garlasco negli studi di Quarto Grado con le parole di Angela Taccia, legale di Andrea Sempio: ecco che cosa ha detto
L’avvocatessa di Andrea Sempio, Angela Taccia, è stata ospite ieri sera del talk di Rete 4, Quarto Grado, parlando del delitto di Garlasco. Nel corso della puntata, la penalista ha avuto anche un momento di frizione – a distanza – con l’avvocato Federico Gallo, legale che difende Massimo Lovati, ma le prime parole sono state sul famoso pizzino della discordia, il fogliettino trovato in casa dei genitori di Sempio in cui si legge: “Venditi, gip, archivia, 20, 30”.
Secondo quanto riferito da Giuseppe Sempio, padre dell’indagato, nel recente interrogatorio, si riferiva molto probabilmente ai soldi da dare agli avvocati per la difesa dell’indagine del 2017, quindi 20.000 o 30.000 euro; a riguardo Angela Taccia ha spiegato: «Io avevo fatto un’ipotesi, ho già ribadito mille volte che non c’ero all’epoca. Bevendo il caffè con Andrea, ho pensato che fossero le marche da bollo per le pagine da copiare, quindi 20 o 30 euro. Non l’avessi mai detto: era una mia idea, una mia ipotesi. Quei verbali non dovrebbero essere neanche pubblici, non so cosa dirvi, mi state ponendo domande a cui non so rispondere. Io gestisco le cose in modo diverso, quindi non posso parlare per i colleghi, quindi non so».
DELITTO DI GARLASCO, TACCIA SULLE FAMOSE TELEFONATE DI SEMPIO
Si è poi parlato delle famose telefonate di Andrea Sempio a casa di Chiara Poggi, a Garlasco, per cercare Marco (fratello della vittima) una settimana prima dell’omicidio: tre telefonate sospette, di pochi secondi l’una, di notte.
«Ripeto, io all’epoca non c’ero – continua Angela Taccia – ma mi sono studiata tutte le carte e mi ricordo che in una sit del 2008 lo stesso Marco Poggi spiegò questa cosa alle autorità: aveva detto lui stesso che potevano esserci chiamate dal cellulare di Sempio a casa Poggi perché, quando uscivano dalla birreria, chiedeva a qualcuno di prestargli il telefono e a volte glielo prestava Sempio. Spesso c’ero anche io e ricordo che qualche volta succedeva. Erano comunque atti vecchi, non secretati, e forse gli avvocati hanno studiato le carte, hanno visto i tabulati ed hanno dedotto semplicemente questo, per quello che, ovviamente, ho letto io».
DELITTO DI GARLASCO, COSA HA DETTO TACCIA SU GALLO
Infine, veniamo al dunque e alle sue parole sull’avvocato Gallo, che di fatto ha spiegato che Sempio sarebbe in galera senza la strategia difensiva e che il famoso scontrino ha rappresentato per l’indagato un boomerang e che, di fatto, è una sorta di “falso”. «Sull’avvocato Gallo non proferisco parola – ha detto la Taccia – è un collega e lo affronterò vis à vis».
«È molto grave questa affermazione; se il collega Gallo ha qualcosa da dirci, vorrei capire cosa sa di Sempio, visto che non è il suo difensore. Vedremo di risolvere la questione fra di noi, seriamente. È molto grave quello che è successo, molto. Faremo una querela? No, io risolvo una questione pacificamente, ci mancherebbe. Quello che fanno gli altri non mi interessa: io, di solito, mi vedo e mi chiarisco; nel caso, poi, prenderemo gli opportuni provvedimenti».