DIARIO ARGENTINA/ Dalla motosega al bisturi, il cambiamento che conviene a Milei

- Arturo Illia

In Argentina la classe politica è pronta ad aumentarsi gli stipendi mentre nel Paese i servizi pubblici rischiano presto di essere al collasso

Milei Javier Ansa1280 640x300.jpeg Javier Milei (Ansa)

Giovedì scorso al Senato della Repubblica argentina si è tenuta una sessione nel corso della quale, con una votazione durata appena due minuti, si è deciso l’aumento stratosferico degli stipendi della classe politica del Paese.

Nel corso della metafisica seduta, nella quale il decreto è stato approvato all’unanimità (quindi anche con i voti del movimento “La Libertad avanza” di Milei), si è notata una scena a dir poco scandalosa quando il Segretario del partito radicale Martin Losteau (gruppo che formalmente dovrebbe far parte dell’opposizione) ha espresso la sua approvazione mostrando solo la mano attaccata al suo seggio, senza minimamente alzare il braccio. Segno anche di una vergogna che deve aver investito anche altri nella stessa sala.

In pratica, se la cosa dovesse passare anche alla Camera, lo stipendio passerebbe da quasi 2 milioni di pesos a oltre 7. Il tutto mentre il resto della nazione fa letteralmente fatica ad arrivare a fine mese a causa degli aumenti stratosferici già segnalati in un precedente articolo, che hanno investito non solo le vendite al dettaglio e i supermercati, ma anche le assicurazioni sulla salute che, negli ultimi 6 mesi, hanno attivato rialzi superiori al 300% sulle polizze, e che riguardano oltre 6 milioni e mezzo di persone.

Allo stesso tempo, come in altri settori, si sono scoperti scandali che hanno investito la sanità pubblica: fatti di gran rilevanza pure mediatica, sui quali stanno indagando le autorità giudiziarie e che, nel frattempo, hanno provocato tagli colossali nei fondi elargiti dallo Stato. Stessa situazione nell’università, arrivata ormai pure lei al collasso e che ha costretto alcuni atenei a non usare l’illuminazione a causa delle astronomiche bollette (pure quelle aumentate a dismisura).

Ora a questo punto il Presidente dovrebbe fare una riflessione molto profonda sull’uso della sua tanto cara motosega che però ha il “piccolo” difetto di non risolvere i problemi, ma di distruggere entità essenziali bloccandone l’attività: per questa ragione al famosissimo e validissimo Hospital de clinicas, luogo dove, tra parentesi, gli universitari della facoltà di medicina fanno pratica, i dipendenti e anche una quantità notevole di gente presente alla manifestazione, hanno circondato l’edificio in un gigantesco abbraccio che dimostra l’estrema importanza di questa e altre istituzioni legate alla salute… e non solo.

Forse Milei dovrebbe a questo punto iniziare a usare il bisturi, che salva le vite, anziché la famosa motosega che le taglia. Siamo tutti d’accordo che all’interno di istituzioni dello Stato ha per 50 anni e passa regnato una corruzione gigantesca che ha provocato la perdita o la “diluizione” di finanziamenti, altrettanto folli, erogati dallo Stato stesso: ma rimane il fatto che farle sparire o bloccarle sarebbe il male peggiore. Quando allo stesso tempo aprendo indagini veloci, scoprendo i responsabili dei misfatti e condannandoli, sostituendoli con persone oneste ed esperte nei vari settori si arriverebbe a una decisione più logica che allo stesso tempo non li priverebbe del grande know-how di cui dispongono.

Insomma. dopo essersi accorto che il mercato non si regola assolutamente da solo e aver costretto settori commerciali ed assicurazioni che avevano costituito cartelli egemonici ad abbassare i prezzi e restituire nei prossimi sei mesi i folli rincari assicurativi, Milei dovrebbe attuare un cambio deciso anche nel curare i vari tumori dell’apparato statale, che possono essere estirpati senza danni futuri, anzi migliorando la qualità dei servizi offerti ai cittadini.

L’unico problema, peraltro già segnalato, riguarda la creazione di una giustizia realmente indipendente che in tempi brevi risolverebbe le questioni: solo che da questo orecchio, con l’appoggio all’elezione nella Corte Suprema di Giustizia del contestatissimo Giudice Ariel Lijo, Milei pare non ancora non sentirci. Chissà se alla fine cederà anche su questo punto: ne beneficerebbe l’intera Argentina che potrebbe avviarsi al decollo tanto atteso da decenni.

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