Domani Beppe Sala interviene in Consiglio Comunale: gli scenari dopo l'inchiesta Milano, dalle dimissioni al patto di legislatura. L'‘ultimatum’ del Pd
L’INCHIESTA SULL’URBANISTICA, LA VOLONTÀ DI RESISTERE E LE FREDDEZZE NEL CENTROSINISTRA: È CAOS GIUNTA SALA A MILANO
Alla vigilia del primo Consiglio Comunale di Milano dopo lo scoppio della maxi inchiesta sull’urbanistica nella metropoli lombarda la tensione in casa Centrosinistra è palpabile: tanto a livello locale, con le dimissioni dell’assessore alla Rigenerazione Urbana, Giancarlo Tancredi, attese domani prima del discorso del sindaco; quanto a livello nazionale con le prossime mosse della Giunta Sala che potrebbero determinare non poche conseguenze “indirette” verso le prossime Elezioni a Milano e in Lombardia (previste, rispettivamente, nel 2026 e nel 2027).
L’accusa di un maxi sistema corruttivo che operava per trasformare l’edilizia di Milano, facendola “correre” dopo il pantano dell’epoca Covid sfruttando ogni potenziale deroga legale (e non) per il rilancio della città: il sindaco Sala è indagato per induzione indebita e falso, ma sopratutto è chiamato a decidere se presentare le dimissioni all’Aula o resistere con possibili modifiche alla propria squadra di Governo. Nel breve e non particolarmente “caldo” colloquio negli scorsi giorni tra Beppe Sala e la segretaria Pd Elly Schlein, il “consiglio” è stato quello di operare profondi cambiamenti per rilanciare l’edilizia e le altre riforme bloccate dallo stallo della Giunta attuale.

E così, in attesa che il prossimo 23 luglio il Gip di Milano si esprima sulle richieste di misure cautelari (tra cui appunto l’assessore Tancredi), il destino politico del Comune di Milano potrebbe giocarsi nelle prossime ore con il discorso atteso nell’aula consiliare di Palazzo Marino: se il passo indietro di Tancredi viene dato come quasi scontato dalle fonti raccolte finora, sulle dimissioni del sindaco vi è molta più cautela in quanto l’intenzione dell’ex manager EXPO sarebbe quello di rimanere in sella in questo ultimo anno di Legislatura.
L’INCONTRO (FORSE DECISIVO) CON IL PD: COSA POTREBBE FARE BEPPE SALA DOMANI IN CONSIGLIO COMUNALE
Le ulteriori indagini a carico dell’ex vicesindaco De Cesaris non fanno che aggiungere benzina sul “fuoco” dello scandalo giudiziario politico in seno al Centrosinistra milanese e lombardo: si è tenuto nella serata di domenica 20 luglio 2025 l’incontro del sindaco di Milano Giuseppe Sala con i rappresentanti locali del Pd, tanto a livello di Consiglio Comunale quanto tra i Dem lombardi.

Per il segretario Pd milanese Alessandro Capelli, l’intenzione è quella di proseguire a fianco della Giunta Sala investendo però su «nuove politiche per la città», toccando i dossier ambiente, diritti e “opportunità”. Da qui l’input per un possibile “discorso programmatico” per l’anno e mezzo che manca da qui alle Elezioni: se invece dovesse alla fine “saltare” il sindaco Sala – anche per la pressione del M5s di Conte che ha invece attaccato il primo cittadino dopo le indagini sull’urbanistica – il terremoto per la sinistra si manifesterebbe, con il voto anticipato che a quel punto porrebbe non poche problematiche sia per il candidato post-Sala che per il consenso in picchiata dopo la maxi inchiesta molto presente sui media da giorni ormai
Un nuovo piano casa, un cambio di passo sull’edilizia bloccata dalle inchieste e un “patto” di coalizione per scongiurare la sfiducia nei prossimi mesi: tutto questo attende Sala nelle prossime ore, con il discorso in Aula previsto dopo le 16.30, ora di convocazione dei lavori presso la sede del Consiglio Comunale a Palazzo Marino.
