Don Claudio Burgio parla di come gestisce i minori che hanno commesso dei reati nella sua comunità: "Nessun ragazzo nasce cattivo, bisogna dargli fiducia"

Don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano, ha parlato del rapporto che ha con coloro che sono detenuti in un periodo in cui i crimini compiuti da adolescenti diventano sempre più numerosi. “Nessun ragazzo nasce cattivo, talvolta la cattiveria è una maschera che indossano per reagire a una fragilità causata dall’assenza di una figura genitoriale”, ha affermato in una intervista a Vanity Fair.



Con l’associazione Kayros, il cappellano accoglie i ragazzi tra i 14 e i 25 che hanno procedimenti penali o amministrativi, per provare a riportarli sulla retta via. Alla base di questo percorso c’è la fiducia reciproca, che non può mai mancare per arrivare a ottenere i risultati sperati. “Lasciamo i cancelli aperti, giorno e notte. La nostra iniezione di fiducia favorisce grandi cambiamenti”, ha raccontato.



I progetti di Don Claudio Burgio per i giovani

L’obiettivo di Don Claudio Burgio è quello di allontanare i giovani dalla criminalità, non soltanto dopo che questi ultimi hanno già compiuto dei reati. È per questo motivo che cerca di indirizzarli quotidianamente verso attività che possano farli camminare sulla retta via. Lo dimostra il fatto che all’interno della comunità Kayros è stata costruita una sala di registrazione musicale. Inoltre, è stata anche fondata anche un’omonima etichetta, che produrrà i brani. “Il periodo adolescenziale è caratterizzato un po’ per tutti da una scarsa verbalizzazione, ancor di più in casi di disagio. Attraverso la musica rap, i nostri ragazzi riescono ad esprimere le proprie emozioni, il proprio vissuto”, ha sottolineato.



Da qui un appello allo Stato: “Un giovane – ha concluso – cambia se si sente investito di fiducia, se incontra qualcuno che crede in lui e offre opportunità reali di rinascita”.