Caso decisamente particolare quello di don Igor Sciolla, 41enne parroco di Valfenera, Pralormo, Villata e Cellarengo, provincia di Asti (Piemonte), che ha avuto per ben due volte il coronavirus. In entrambi casi è risultato essere guarito con doppio tampone negativo, ma resta al momento ricoverato in ospedale senza sapere con certezza cos’abbia. Il suo caso è stato trattato stamane dall’edizione online di Repubblica, che racconta i dettagli di quello che sembra al momento un vero e proprio mistero della medicina. Don Sciolla aveva passato 60 giorni in isolamento dopo che il 13 aprile scorso aveva scoperto di essere affetto dal covid-19. Dopo la successiva quarantena e il doppio tampone fortunatamente negativo, il prete dell’astigiano era tornato “in libertà” attorno alla metà del mese di giugno, pronto a dire messa nelle chiese della sua parrocchia. Peccato però che nel giro di un paio di settimane il don abbia subito una ricaduta: prima il bruciore di gola, poi qualcosa di più serio, e quindi la triste scoperta con la seconda positività al coronavirus.
DON SCIOLLA, DUE VOLTE POSITIVO AL COVID: “ORA STO ANCORA MALE E NON SO COSA HO”
Don Sciolla mai si sarebbe immaginato di aver preso una ricaduta: «Pensavo solo a un colpo d’aria – le sue parole al quotidiano Repubblica – d’altra parte con i fedeli avevo anche scherzato sul fatto che avessero un parroco immune e Covid-free. Invece due giorni dopo mi si è alzata la febbre oltre 39 e mi sono sentito male, molto più di quanto non fosse accaduto la prima volta. Non riuscivo a parlare, non muovevo più le mani, ero completamente senza forze e ho chiamato l’ambulanza». A quel punto il parroco è stato sottoposto ad un nuovo tampone presso l’ospedale Cardinal Massaia di Asti, risultato positivo. «Mi sono stupito – ha commentato – dovevo essere proprio io l’unico al mondo ad essermi preso due volte il Covid? Non ci tenevo proprio a diventare un “caso”. In realtà i medici mi hanno spiegato che è possibile che, una volta guarito, nel naso rimangano residui del virus ma inoffensivi e non contagiosi». Trattasi quindi di un caso di “falso positivo”, ed in effetti gli altri due tamponi eseguiti sono risultati essere negativi. Ma le sue condizioni fisiche, nonostante il covid sia stato sconfitto, sono di fatto peggiorate: «Verosimilmente – racconta amareggiato – il coronavirus mi ha abbassato le difese immunitarie e mi sono ammalato, anche più seriamente di prima, ma non si sa di cosa. Tutti gli esami fatti finora, dalla malaria alle patologie neurologiche e persino la trichinellosi, non hanno dato riscontri».