Tricoptilosi. Una parola che fa pensare a qualcosa di molto brutto, e in parte è esatto, ma non drammatizziamo, prima o poi ne soffrono tutte: si tratta delle doppie punte. La tricoptilosi è un fenomeno dovuto all’indebolimento del capello e dà vita a doppie e triple punte.
A rendere il capello così vulnerabile sono soprattutto i trattamenti aggressivi a cui lo sottoponiamo, a partire dalle spazzolate troppo vigorose, all’uso regolare di phon, piastre e arricciacapelli che con il loro calore provocano lesioni irreversibili. Infine non dimentichiamo i trattamenti effettuati dal parrucchiere: tinte, decolorazioni, trattamenti stiranti e permanenti: una volta passato l’effetto i capelli restano spenti e opachi, e inevitabilmente compaiono le doppie punte.
Dunque, cosa fare per evitare di arrivare al punto di doverli tagliati? Quando le chiome risultano ancora piene e sane ci si può affidare ad alcuni accorgimenti (come li suggerisce alfemminile.com): limitate al massimo l’uso di phon e piastre liscianti, specie ad alte temperature. Non strofinare i capelli bagnati, e al massimo pettinarli con un pettine di legno a denti larghi. Se amate la coda di cavallo usate elastici morbidi e imbottiti, che non rompano il capello. Prima di phonare i capelli applicare un prodotto senza risciacquo che li protegge dal calore e dall’inquinamento, evitate il più possibile i trattamenti chimici e infine fare con regolarità impacchi e maschere nutrienti, specie durante l’estate, quando il capello è più soggetto alle aggressioni climatiche.
E, volendo fare un passo ulteriore, come aiutare i capelli a risplendere? Come già detto meglio spazzolarli con un pettine in legno o comunque con una spazzola di fibre naturali. Molto importante è un risciacquo efficace dei capelli e della cute dopo lo shampoo e terminare con una passata di acqua fredda che riattiva la circolazione e chiude le squame. Infine, per il finishing, meglio evitare gel e lacche che tendono a seccare i capelli e preferire semi di lino e di aloe.