Le separazioni difficili lasciano il segno, psicologico, ma non solo. Secondo uno studio condotto dall’Associazione Donne e Qualità della Vita su un campione di donne separate tra i 30 e i 55 anni, pare che il 30% di loro ricorra alla chirurgia estetica per cancellare i segni dell’età affidandosi a bisturi e trattamenti estetici (come riportato dal sito Ladyblitz.it). E chi paga il conto? Di solito il marito, attraverso l’assegno di mantenimento.
Chi non è interessato alla chirurgia estetica spende il denaro per il 24% nella rata del mutuo, il 12% nelle sedute dallo psicologo, il 5% in viaggi, mentre il 25% ammette di spendere per i figli anche l’assegno di mantenimento che ricevono in quanto ex-mogli, oltre all’assegno già previsto dalla legge per la prole. Un fenomeno in ascesa in Italia, ma ben noto in America, dove la “revenge-surgery” è molto praticata da quelle “trophy wives” abbandonate dai mariti per donne più giovani.
Il Dottor Renato Calabria, chirurgo plastico e membro dell’American Society of Plastic Surgeons e docente presso Department of Plastic Surgery at the University of Southern California riconosce questa tendenza presso le ricche mogli di beverly Hills, che “dopo aver scoperto l’infedeltà del coniuge, vogliono affrontarla col loro aspetto migliore”, con la (magra) soddisfazione per di più, di mandare il conto all’ex-marito.