Prima o poi uomini e donne ci cascano in ugual misura: in momenti di tristezza è capitato a tutti di tuffarsi nella vaschetta del gelato e di finirla senza neanche rendersene conto. E oltre al gelato i cibi più gettonati in momenti di crisi pare siano cioccolato, patatine e cibi ipercalorici e molto grassi. A studiare il perchè di questa tendenza è l’università di Wuzburg.
In sostanza quando si è tristi non ci si rende conto di quanto i cibi siano grassi e si tende a consumarne in eccesso, cosa che non accade con alimenti più leggeri.
Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno chiesto ai volontari di indicare quale delle bevande cremose loro servite fosse la più grassa. Prima di avere una risposta hanno sottoposto loro dei video che suscitavano sentimenti diversi : noia, felicità, tristezza. Dopo la proiezione del video triste (e in parte anche di quello “felice”) quasi nessuno riusciva a indicare la bevanda con il maggior contenuto di grassi. Secondo i ricercatori proprio questo meccanismo potrebbe essere quello che ha portato, in tempi di crisi economica e di perdita di lavoro, a far ingrassare molte persone.
Alla larga quindi dal “unk food”, per definizione quel tipo di cibo che contiene molte calorie e pochi nutrienti, generalmente in grado di saziare facendo spendere poco. Purtroppo proprio questi cibi, che hanno largo successo tra le fasce della popolazione meno abbienti e meno istruite, sono proprio i responsabili di molti problemi di salute e dei kg in più così difficili da smaltire.