Continuano il loro percorso tortuoso le vicissitudini di Paris Jackson, la figlia quindicenne del re del pop Michael Jackson e della sua seconda moglie, Debbie Rowe.
All’inizio di giugno la ragazza ha tentato il suicidio tagliandosi i polsi mentre si trovava a casa della madre, che aveva immediatamente smentito l’ipotesi diffusa dai giornali di un ricovero per overdose.
Dopo il tentato suicidio, Paris è stata ricoverata nel centro psichiatrico dell’UCLA Medical Center, ma la madre vorrebbe farla trasferire un un centro lontano dalla California, per farla allontanare dalle “cattive compagnie”.
La Rowe ha cercato tra le varie strutture per adolescenti, trovandone una particolarmente valida che però ha respinto la richiesta di ricovero, temendo che la presenza di Paris Jackson potrebbe attirare una quantità di paparazzi che interferirebbero anche sulle cure degli altri pazienti.
Allo stesso tempo il centro dell’UCLA si rifiuta di mandare a casa Paris, dato che i medici ritengono che la ragazza non sia ancora consapevole del suo gesto e che abbia bisogno di un aiuto professionale.
Mentre la ricerca di una struttura psichiatrica per Paris continua, restano incerte le cause del tentato suicidio: sicuramente la ragazza si trova in un’età spesso difficile, inoltre pare soffrisse di depressione a causa della scomparsa del padre e dai suoi profili di Facebook, Twitter e Tumblr è facile notare la sua propensione all’autolesionismo (frasi e immagini che parlano di tagli autoinflitti, dolore, morte) oltre al fatto che molti in rete continuino ad offendere Michael Jackson per le accuse di molestie sessuali a lui rivolte in passato.
La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso potrebbe essere stato il divieto di andare al concerto di Marilyn Manson. Che il mancato concerto sia una delle ragioni o meno, la rockstar si è affrettata a riferire al sito di gossip TMZ un messaggio per la quindicenne: “spero che tu stia meglio e sarai nella mia guest list tutte le volte che lo vorrai”.