Laura Prati, sindaco di Cardano al Campo (VA) rimasta vittima neanche un mese fa di un attentato mentre si trovava nel suo ufficio, è in stato di morte cerebrale. La notizia è stata confermata dal presidente del Consiglio Regionale Raffaele Cattaneo.
La donna era divenuta il bersaglio di un vigile di Cardano , Giuseppe Pegoraro, che insieme ad altri impiegati comunali, era stato sospeso per sei mesi dal servizio in seguito a una condanna per truffa e peculato (lui e gli altri dipendenti “baravano” sulla timbratura dei cartellini e sugli straordinari).
Il vigile allora ha deciso di vendicarsi e il 2 luglio scorso, alle 9.30 di mattina, si è introdotto nell’ufficio della donna dove ha sparato tre colpi contro di lei e contro il vicesindaco, Costantino Iametti, 76 anni.
Uscito dal palazzo comunale, Pegoraro si è fatto largo tra la gente sparando dei colpi in aria e minacciando i presenti nell’ufficio della Cisl imbracciando un fucile a canne mozze. Fuori dall’ufficio del sindacato aveva lanciato una molotov e si era dato alla fuga ma la polizia dopo un inseguimento uno scontro a fuoco è riuscita ad arrestarlo.
Nel frattempo Laura Prati, che era stata colpita all’addome da uno dei proiettili, era stata portata all’ospedale di Gallarate dove le era stata suturata la ferita, e sembrava che l’intervento fosse andato bene, tanto che la donna era cosciente, riceveva visite e parlava con i medici e la famiglia, il marito e i due figli di 11 e 22 anni.
In seguito il sindaco è stato trasportato all’ospedale di Varese per un interveto di solito semplice, la pulizia di un’arteria in endoscopia, ma è stata colpita da un aneurisma ed è caduta in coma.
Dopo alcuni giorni la donna ha dato dei timidi segni di risveglio ma nei giorni successivi la situazione è precipitata, fino a che, questa mattina, è stata dichiarata la morte cerebrale.
Ora anche le accuse a carico del vigile autore della sparatoria potrebbero cambiare.