Un passo avanti per l’Italia, che con l’approvazione di questo disegno di Legge si troverebbe al pari degli altri paesi europei, che da tempo in bar, ristoranti e mense, propongono menù vegetariani e vegani.
Per dovere di chiarezza per legge si intende “vegetariana” l’alimentazione che esclude carne, pesce e altri alimenti derivati dall’uccisione di animali; mentre “vegana”è quella che esclude carne, pesce e altri alimenti derivati dall’uccisione di animali, latte e suoi derivati, uova, miele e qualsiasi altro alimento di origine animale.
La proposta viene dalla senatrice Monica Cirinnà del PD e dalle colleghe di partito Silvana amati e Manuela Granaiola, titolo del disegno di legge: “Norme per la tutela delle scelte alimentari vegetariana e vegana”.
Una sensibilizzazione che, a partire da esercizi come i già citati bar, ristoranti, mense (dagli asili nido a quelle universitarie e aziendali) vorrebbe coinvolgere anche gli Istituti Professionali Alberghieri e per i Servizi Alberghieri e Ristorativi, dove verrà richiesto l’insegnamento di nozioni di nutrizione vegetariana e vegana. Inoltre la Legge propone che il 300% dei fondi del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura venga destinata a progetti nell’ambito di questo tipo di alimentazione.
Una proposta dunque che le tre senatrici hanno spiegato come in grado di promuovere un’alimentazione considerata benefica per tutte le età, e che metterebbe vegetariani e vegani nella condizione di vivere più liberamente le proprie scelte e la loro vita sociale.