E’ il primo caso in cui un certificato di conversione viene annullato.
E’ successo nella città di Ipoh, in Malesia, dove un padre ha fatto convertire i figli di fede indù, come la moglie, alla religione musulmana senza che la madre ne fosse a conoscenza.
La donna si è ribellata a questa conversione, poiché secondo la legge coranica rischiava di perdere la custodia dei figli, e ha denunciato il marito. Il fatto risale al 2009, quando i ragazzi avevano 5, 15 e 16 anni.
Ora la conversione è stata riconosciuta come anti-costituzionale dal tribunale di seconda istanza e si tratta di un verdetto raro su temi tanto delicati.
Meno di due settimane fa, è stata ritirata una bozza di legge in parlamento che avrebbe consentito a un familiare o a un tutore di convertire un minore alla propria fede musulmana.
Un provvedimento voluto soprattutto dall’opposizione, dove è forte la presenza di minoranze etniche e religiose, e che accoglierebbe uno dei punti fondamentali della legge coranica in tema di famiglia, quello secondo cui –come nel caso citato- un genitore non musulmano non può condividere la custodia dei figli.