Il generale Marco Bertolini ha riflettuto sulle presunte minacce della Russia all'Europa: cosa si rischia ad alzare il livello dello scontro

A sentire certi politici sembra che la Russia stia preparando un vero e proprio attacco su larga (larghissima) scala all’Europa, lanciando tutta una serie di piccoli messaggi interpretati come test delle capacità di reazione della NATO e del Vecchio continente: una voce che circolava già nei momenti successivi allo scoppio della guerra in Ucraina quando si disse che lo “zar” che non si sarebbe accontentato del territorio di Kiev ma avrebbe puntato all’espansione europea; poi finita nel dimenticatoio quando la Russia ha dimostrato (e continua a farlo) che la guerra “lampo” in Ucraina, tanto lampo non era.



Eppure l’allerta è tornata ai massimi nell’ultimo periodo quando la Polonia ha lanciato l’allarme per l’individuazione di alcuni droni Russi (circa una 20ina) nei suoi cieli nazionali, prontamente abbattuti e sottoposti a un’indagine di cui non sappiamo i risultati: la risposta è stata immediata con la Polonia che ha attivato l’articolo 4 della NATO e l’Alleanza che si è stretta in difesa dei suoi confini dal nemico russo sempre più vicino, sempre più minaccioso e sempre più belligerante.



Dai droni della Russia in Polonia, poi, ne abbiamo sentite di ogni nell’arco di appena un paio di settimane, tra droni individuati da ogni paese – specialmente quelli baltici – e addirittura dei caccia russi che sono passati pericolosamente vicini all’Alaska; mentre significativi sono stati anche i droni individuati in Danimarca (sui quali il ministro della Difesa ha negato esistano “prove che siano Russi”) e l’attacco hacker agli aeroporti di mezza Europa, subito imputato al Cremlino, ma per il quale è poi stato arrestato un cittadino inglese.

Il generale Bertolini: “Occhio ad alzare il livello dello scontro, la Russia non ci perdonerà e gli USA non aiuteranno”

Insomma, seppur certamente significativi e potenzialmente gravi, per ora tutti gli “attacchi” imputati alla Russia sul suolo dell’Europa non sembrano poter rappresentare delle vere e proprie minacce, fermo restando che non avevano neppure degli obbiettivi precisi e che nessuno è rimasto ferito: sul tema è intervenuto – sulle pagine del Fatto Quotidiano – il generale Marco Bertolini che ha aperto la sua riflessione con l’auspicio che l’attuale “drammatizzazione retorica (..) resti solo tale”.



Droni russi in Polonia: il recupero di uno degli esemplari abbattuti (Foto: ANSA-EPA/WOJTEK JARGILO)

È lo stesso Bertolini, infatti, ha ricordare che “sul tavolo c’è poca sostanza” che possa far pensare a un attacco da parte della Russia, sostituita dalla chiava “volontà di alzare il tono dello scontro” verso una sempre più probabile escalation: secondo il generale, infatti, è innegabile che i paesi “baltici” stiano cercando di “spingere sull’acceleratore del conflitto”, forse in virtù di vecchi dissapori sovietici.

Posizione – analizza ancora il generale Bertolini – che però è stata abbracciata anche a pieno titolo dalle autorità europee in una sorta di “estonizzazione della nostra politica” pur a fronte dell’assenza di reali minacce da parte della Russia; tutto con Trump che recentemente ha confermato che “continuerà a fornire armi alla NATO”, augurando a “tutti i paesi buona fortuna”, quasi a volersi completamente lavare le mani dell’eventuale escalation; specialmente se causata dagli stessi europei.