«Sulla base dell’evoluzione della domanda mondiale oggi prevista dai principali organismi internazionali, la stagnazione in atto proseguirà almeno fino a metà del prossimo anno». Lo ha detto il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, intervenendo alla 84ma Giornata mondiale del risparmio. «Di pari passo con il deteriorarsi del quadro mondiale, il ritmo di espansione dell’area dell’euro ha seguitato a rallentare nel corso dell’anno» e l’Italia, «al pari degli altri grandi paesi dell’area, sta risentendo dell’avversa congiuntura internazionale. Il rallentamento della domanda mondiale frena le nostre esportazioni», ha spiegato Draghi. Per il futuro, «attese di una domanda in flessione e maggiore avversione al rischio» segnalano che «l’accumulazione risulterà quest’anno inferiore a quella programmata. Le attese per l’anno prossimo sono di un’ulteriore contrazione rispetto al consuntivo del 2008».
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«L’emergenza – secondo Draghi – richiede che le autorità adottino politiche più interventiste che in passato, assumendo anche ove occorra temporanee responsabilità patrimoniali nelle istituzioni finanziarie». Ma «l’intervento dello Stato deve essere temporaneo e non intrusivo», dl momento che «l’opportunità dell’intervento pubblico» è collegata alla «presenza di una crisi sistemica».
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Niente allarmismi invece, secondo Draghi, sul versante del risparmio: «I depositanti delle banche sono al sicuro. In Italia i provvedimenti adottati hanno tranquillizzato i risparmiatori, stanno alleviando le tensioni sul mercato interbancario. La solidità dei bilanci bancari e chiari impegni delle autorità garantiscono la stabilità del sistema». «Occorre innanzitutto evitare – ha continuato Draghi – che la crisi si traduca in una severa contrazione dei flussi di credito all’economia; in secondo luogo, è necessario attivare efficaci politiche di sostegno che contrastino le tendenze recessive in atto».