BORSA/ Piazza Affari incerta. Debole Fiat
Gli indici si muovono incerti con il Ftse All Share che cede un marginale 0,03% a 19.246 punti mentre il Ftse Mib segna un rialzo dello 0,16% a 18.571 punti
Piazza Affari senza una direzione precisa a metà seduta. Gli indici si muovono incerti con il Ftse All Share che cede un marginale 0,03% a 19.246 punti mentre il Ftse Mib segna un rialzo dello 0,16% a 18.571 punti.
Tra i titoli in spolvero Buzzi (+4,69%), Prysmian (+3,94%) che si è aggiudicata tre commesse dal valore di 20 milioni di euro in Germania e nei Paesi Bassi. Ben intonate anche Luxottica (+3,44%) che Bank of America ha inserito nella lista dei titoli preferiti, Impregilo (+1,79%), Parmalat (+2,85%) e Italcementi (+2,26%).
Nell’energia si muove in positivo Enel (+1,9%) all’indomani dello stacco della cedola, seguita da A2a (+0,9%) che ieri ha visto la riconferma alla presidenza del consiglio di sorveglianza di Giuliano Zuccoli. Terna cede, invece, lo 0,62 per cento. Ieri la società guidata da Flavio Cattaneo ha comunicato di aver emesso un’obbligazione a tasso fisso decennale del valore nominale da 600 milioni di euro. Tra i petroliferi in rialzo Saipem (+1,04%) mentre le vendite colpiscono Eni (-1,12%).
Bancari a ranghi sparsi con Ubi in volata a +4,3%, seguita da Mps (+1,24%) mentre Unicredit (-0,11%) e Intesa Sanpaolo (-0,87%) sono in flessione. Deboli gli assicurativi con Generali (-0,42%) e Alleanza (-0,16%), controcorrente FonSai (+1,91%) e Unipol (+1,36%).
Naviga attorno alla parità Fiat (-0,15%) quotata abbondantemente sotto i 7 euro (6,59). Debole anche Pirelli (-0,12%). Nelle telecomunicazioni tiene Telecom Italia (+0,59%) a dispetto di Fastweb (-1,5%) e di Tiscali che dopo essere stata a lungo in asta di volatilità torna agli scambi e cede il 9,94 per cento. Ieri la società sarda ha annunciato che venderà azioni al prezzo di un centesimo ciascuna in vista dell’aumento di capitale da 190 milioni di euro.
Fuori dal paniere principale la As Roma arretra del 4,6%. La società giallorossa è sotto i riflettori da settimane per l’interessamento di una cordata svizzera capitanata da Vinicio Fioranelli per rilevare la quota di maggioranza in mano alla famiglia Sensi, mentre corre il gruppo tessile Ratti (+39,2%) che ieri ha confermato l’avvio di un processo di analisi e approfondimento da parte del gruppo Marzotto volto al rafforzamento patrimoniale.
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