Le borse europee reagiscono male alle parole del ministro dell’economia tedesco, Rainer Brüderle. “Il piano di salvataggio della Grecia da 110 miliardi di euro potrebbe non bastare e il governo greco dovrà comunque rivolgersi al mercato per finanziarsi nel corso dei prossimi tre anni”. A queste parole le borse europee hanno reagito annullando i guadagni messi a segno da inizio anno: l’indice Dj Stoxx 600, con la caduta di oggi (-2,7%), si è sistemato sui livelli toccati lo scorso 4 gennaio. Atene ha chiuso le contrattazioni con il 6,6%, Madrid -5,41%. Male anche Milano che perde il 4,70% dell’indice Mib tornando ai livelli di luglio 2009. Le vendite si sono concentrate sul settore finanziario, maggiormente esposto al rischio credito.
Cali anche a Londra (-2,56%), Parigi (-3,64%) e Francoforte (-2,6%). A Wall Street dopo l’apertura negativa, il Dow Jones ha proseguito nella discesa fino a -2% alle 17,30 ripassando sotto la soglia degli 11 mila punti, mentre il Nasdaq arretra del 3,2%. L’euro è in ribasso, posizionandosi sui valori di fine aprile 2009: 1,31 sul dollaro. La paura è che gli aiuti alla Grecia non siano sufficienti a impedire il contagio ad altri paesi dell’Europa. Anche Wall Street ha aperto in negativo. La grande osservata a questo punto è la Spagna. “La Spagna corre il rischio di cadere nella stessa trappola della Grecia” ha scritto il New York Times.
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– Il primo ministro Zapatero ha replicato ne corso di una conferenza stampa a Bruxelles: “Tutte le nuove ipotesi sono senza fondamento e irresponsabili. Non ci sono ragioni per essere inquieti perché tutti gli indicatori economici della Spagna portano verso la direzione della crescita. Sono fiducioso per il nostro Paese, così come lo sono per il Portogallo”. Oltre a Grecia, Spagna e Portogallo, grandi osservate sono anche l’Ungheria e la Romania che proprio oggi ha tagliato i propri tassi di interesse al 6,25%, il livello più basso della storia romena. E’ il quarto taglio dall’inizio dell’anno.