Dopo due ore di contrattazioni a Wall Street, le azioni di Ferrari si aggirano intorno a 56,9 dollari, ma hanno toccato un massimo intraday di 57,43 dollari. Dunque il rialzo si aggira intorno al 3,4%. Dall’Italia Gian Maria Gros-Pietro, ex consigliere di amministrazione di Fiat e attuale Presidente del Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, si è detto molto contento della quotazione di Ferrari “come italiano” e anche “come torinese”. Le azioni di Ferrari cominciano bene la seconda giornata di contrattazioni a Wall Street, balzando a 57,07 dollari per scendere poi intorno ai 56,9. Si tratta di un rialzo superiore al 3,5% rispetto alla chiusura di ieri, già più che positiva rispetto al prezzo di collocamento di 52 dollari. Nel frattempo Fca ha convocato per il 3 dicembre ad Amsterdam l’assemblea straordinaria degli azionisti chiamata ad approvare lo spin-off di Ferrari.
L’approdo delle azioni di Ferrari a Wall Street è stato certamente importante non solo per il passo storico compiuto dall’azienda di Maranello, ma anche perché con la quotazione iniziale di 60 dollari, il cavallino rampante aveva superato Hermes, diventando il titolo “più caro” al mondo. Lo riporta Il Sole 24 Ore, spiegando che l’azienda francese di moda ha rapporto prezzo/utili attesi pari a 34 e che Ferrari è arrivata a quota 35, anche se poi la discesa del titolo ha portato al “contro-sorpasso” francese. Ferrari resta in ogni caso davanti a Tod’s, Prada, Ferragamo, Lwmh, Tiffany e Kering.
Le azioni Ferrari hanno chiuso il primo giorno a Wall Street, a quota 55 dollari, che rappresenta il prezzo minimo toccato durante le contrattazioni che sono iniziate a 60 dollari. In ogni caso la giornata si è chiuso con un +5,77% rispetto al prezzo di collocamento determinato alla fine dell’Ipo (pari a 52 dollari). Il massimo intraday, pari a 60,97 dollari è stato toccato proprio all’inizio delle quotazioni, che per diverse ore hanno oscillato tra i 56 e i 57 dollari. Con il collocamento del 10% di Ferrari, Fca si prepara a incassare circa 900 milioni di dollari. Oggi le azioni della casa automobilistica stanno recuperando terreno (+0,82%), dopo un tonfo del 5%. Stessa rialzo anche per Exor, la holding di casa Agnelli, destinata a diventare primo azionista del cavallino rampante dopo lo spin-off con Fca.
Piero Ferrari, figlio del Drake e attuale vicepresidente della rossa, anch’egli presente ieri a Wall Street, ha spiegato che non intende vendere il 10% della Ferrari di sua proprietà. “Lo tengo come la casa di famiglia”, ha spiegato ai giornalisti. Sergio Marchionne non sembra intenzionato ad assumere il ruolo di amministratore delegato di Ferrari nel breve periodo. Ha infatti lodato il lavoro compiuto da Amedeo Felisa, che però ha pur sempre 69 anni.