Contro il canone Rai arriva una nuova dichiarazioni di certo non pensata per opporsi all’imposta sulla tv, ma che di certo finirà per essere usata a tale scopo. Il Rettore dell’Università di Siena, Angelo Riccaboni, ha infatti detto che a ogni italiano l’università costa meno del canone Rai, cioè meno di 100 euro. Le parole di Riccaboni erano più che altrove rivolte alle istituzioni dati gli scarsi investimenti che vengono compiuti su università e ricerca in Italia. La novità del canone Rai in bolletta sembra stia facendo litigare Governo e aziende elettriche. A quanto riporta Repubblica, il motivo del contendere sarebbe la gestione degli eventuali rimborsi nel caso di indebito addebito in bolletta. In sostanza, se un cittadino non deve pagare il canone ma se lo ritrova in bolletta chi dovrà restituirgli la somma non dovuta? L’idea del Governo è fare in modo che siano le compagnie elettriche a farlo, ma queste non vogliono perché non intendono operare “come sostituti d’imposta”. Dovrebbe essere quindi l’Agenzia delle Entrate, su richiesta dei cittadini, a operare il rimborso. Forse però il Governo potrebbe convincere le aziende elettriche se accogliesse la loro richiesta (motivata dalla spese che avranno in più) di avere una parte degli introiti del canone.
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Emmanuela Bertucci, avvocato e consulente dell’Aduc, ha dedicato un nuovo intervento al canone Rai. Sottolineando innanzitutto che da quel che compare nella bozza del decreto ministeriale il Governo pare smentire se stesso: come si può dire che sarà più semplice pagare il canone se poi si prevede un meccanismo di rimborso in caso di indebito addebito? La posizione della Bertucci è chiara: prevedere un sistema di rimborso per versamenti non dovuti è un qualcosa che cozza con l’idea di un meccanismo che dovrebbe portare semplificazione. L’avvocato inoltre sostiene che “un prelievo fiscale su persone non soggette all’imposta, salvo restituzione, viola ogni principio di ragionevolezza, prima ancora che la legge e la Carta costituzionale”.
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Nell’intervento viene poi segnalato che nella bozza di decreto è previsto che raccolta dei dati sulle famiglie venga completata entro il 31 maggio. Sembra però difficile, segnala la Bertucci, che possa essere rispettata questa data. Infine, un’informazione utile: chi non ha un’utenza elettrica intestata a proprio nome, ma deve pagare il canone, secondo la bozza del decreto dovrebbe provvedere al versamento entro il 31 ottobre, in un’unica soluzione, con modalità che verranno spiegate dall’Agenzia delle Entrate.