All’indomani dell’annuncio della vendita, da parte del gruppo FCA dello storico marchio della componentistica per auto della Magneti Marelli, continua a far discutere una operazione che se è stata per ora “benedetta” dai mercati e promette di dare vita a una delle aziende mondiali leader nel settore, dall’altra ha fatto storcere il naso a più di qualcuno. Nella giornata di ieri il vicepremier e Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, si era limitato a dire che il suo dicastero continua a monitorare la situazione mentre più critici si erano mostrati i sindacati, secondo cui Fiat Chrysler non ha fatto altro che svendere un altro dei “gioielli di famiglia” dell’industria italiana. Tuttavia, le stesse sigle hanno voluto rassicurare i propri iscritti che per adesso non ci saranno risvolti o ripercussioni in termini di occupazione, mentre gli stessi addetti della Magneti Marelli, intervistati oggi, hanno ammesso candidamente di non sapere se cambierà o meno qualcosa per l’oro dopo la cessione alla nipponica Calsonic Kansei: solamente parte di loro comunque entrerà nella nuova azienda. (agg. di R. G. Flore)
SINDACATI POLEMICI, “SVENDITA GIOIELLI DI FAMIGLIA”
Non sono stati ovviamente lusinghieri i commenti dei Sindacati riguardo l’operazione che ha portato FCA a cedere Magneti Marelli ai giapponesi di Clasonic Kansei. Lapidario il commento del segretario della CGIL, Susanna Camusso: “Ci vendiamo i gioielli di famiglia, diciamo così. La situazione dimostra come il capitalismo italiano non sviluppi se stesso. Positivo che la nuova proprietà mantenga gli attuali livelli occupazionali, ma delle domande su qual è la prospettiva del gruppo Fca sono opportune e si pongono sia sullo spezzatino che sul significato dell’operazione.” Preoccupazioni che ha fatto sue anche il segretario torinese della Fiom, Edi Lazzi: “E’ necessario avere immediatamente chiarezza sulle intenzioni da parte della nuova proprieta’ nipponica su cosa intenda fare degli stabilimenti italiani.” (agg. di Fabio Belli)
LA REGIA DI JOHN ELKANN DIETRO L’OPERAZIONE?
L’accordo definitivo per la cessione della Magneti Marelli alla CK Holdings Co. ltd. di proprietà della nipponica Calsonic Kansei Corporation frutterà nelle casse del gruppo FCA circa 72, miliardi di euro ma si tratta di una operazione che si completerà ufficialmente nei primi mesi del 2010, quando lo storico marchio che si occupa della componentistica per gli autoveicoli cambierà anche nome in Magneti Marelli CK Holdings: in questo modo, secondo alcune stime, il nuovo soggetto dovrebbe posizionarsi al settimo posto nel settore mondiale per il volume di fatturato (oltre 15 miliardi di euro). Intanto in Borsa il titolo è stato protagonista di un notevole rialzo e quindi pare che per adesso i mercati abbiamo preso bene la scelta dei vertici di Fiat Chrysler di dire addio a quello che da sempre è uno dei nomi più noti del made in Italy nel comparto industriale: inoltre, pare che l’operazione partita comunque da lontano non abbia la paternità dello scomparso Sergio Marchionne e neppure del suo successore, Mike Manley, ma dello stesso John Elkann che secondo “Il Foglio” sarebbe il regista della cessione. (agg. di R. G. Flore)
DI MAIO, “MONITORIAMO LA SITUAZIONE”
La notizia del giorno per quanto riguarda l’economia tricolore è la vendita dello storico marchio della Magneti Marelli da parte del gruppo FCA all’azienda giapponese Calsonic Kansei, una operazione da 6,2 miliardi di euro che, se da una parte vede un altro pezzo di storia italiana finire all’estero, dall’altra parte pare essere stato accolto con un certo entusiasmo dai mercati, se è vero che il titolo in apertura della Borsa ha fatto segnare un rialzo di oltre il 6.5%. Intanto, in attesa che si capiscano meglio i dettagli di questa operazione che ha sorpreso alcuni, arrivano le prime reazioni da parte del mondo politico, e tra queste c’è quella del Ministro del Lavoro oltre che dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, che in quanto parte in causa col suo dicastero si è limitato a dire ai cronisti fuori Palazzo Chigi, al termine dell’incontro che ha avuto con alcuni sindaci siciliani, che sta “monitorando con attenzione la vicenda di Magneti Marelli”, senza però rilasciare alcun giudizio sulla cessione effettuata da Fiat Chrysler. (agg. R. G. Flore)
IL TITOLO VOLA IN BORSA
E’ arrivata anche l’ufficialità: Magneti Marelli passa da Fca ai giapponesi della Calsonic Kansei, affare da 6,2 miliardi. Come riportato da Il Sole 24 Ore, la società ha chiuso il 2017 con un fatturato di circa 8,2 miliardi di euro, vantando circa 43 mila addetti di cui 10 mila solo in Italia. 85 le unità produttive e 15 i centri R%D, con Magneti Marelli che è presente in 20 Paesi: Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Turchia, Usa, Messico, Brasile, Argentina, Cina, Giappone, India e Malesia. E l’operazione ha permesso a Fca di “volare” in Borsa: il titolo in avvio di scambi a Piazza Affari ha segnato il +6,55 per cento a 14,35 euro in scia alla sessione. Marco Benvogli, segretario generale di Fim Cisl, ha evidenziato che “Calsonic non è presente in Europa e Magneti Marelli non è in Giappone: ciò rappresenta un’occasione di crescita e consolidamento senza sovrapposizioni produttive e occupazionali”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MAGNETI MARELLI VENDUTA A CALSONIC KANSEI
La notizia era nell’aria, ma stamattina è arrivata la conferma: Magneti Marelli è stata venduta da Fca a CK Holdings per 6,2 miliardi di euro. In un comunicato diffuso dal gruppo automobilistico si legge che al termine dell’operazione, che dovrebbe essere conclusa nella prima metà del 2019, nascerà Magneti Marelli CK Holdings, che diventerà il settimo gruppo indipendente più grande al mondo per fatturato nella componentistica per autoveicoli (complessivamente, infatti, il fatturato delle due società ammonta a 15,2 miliardi di euro). Nel comunicato si legge anche che Fca resterà cliente della nuova società, avendo sottoscritto un contratto di fornitura pluriennale. La nuova azienda sarà guidata da Beda Bolzenius, attuale CEO di Calsonic Kansei, basato in Giappone. Ermanno Ferrari, Ceo di Magneti Marelli, entrerà a far parte del board di Magneti Marelli CK Holdings. La nuova combinazione manterrà l’attuale sede operativa di Magneti Marelli a Corbetta, in provincia di Milano.
LE PAROLE DI MIKE MANLEY
Mike Manley, Ceo di Fca, ha spiegato che “dopo aver esaminato attentamente una serie di opzioni per consentire a Magneti Marelli di esprimere tutto il suo potenziale nella prossima fase del suo sviluppo, la combinazione con Calsonic Kansei, si è rivelata un’opportunità ideale per accelerare la crescita futura di Magneti Marelli a beneficio dei suoi clienti e delle sue persone eccezionali. Le attività così combinate continueranno a essere uno dei partner commerciali più importanti di Fca e vorremmo vedere questo rapporto crescere ulteriormente in futuro”. Beda Bolzenius è convinto che la nuova società potrà godere “di una presenza geografica e di linee di prodotti complementari, mentre i nostri rispettivi clienti beneficeranno di un maggiore investimento in persone, processi e nuovi prodotti innovativi”. “Questo è un momento di grande opportunità per tutti i nostri collaboratori, che fanno parte di un’azienda sicura, in crescita e indipendente di notevole portata che può guardare al futuro con energia, ambizione e fiducia”, sono invece le parole di Ermanno Ferrari.