MONTE DEI PASCHI DI SIENA/ Mps, in Borsa chiude sotto i 3,15 euro (oggi, 23 febbraio)

- Lorenzo Torrisi

Monte dei Paschi di Siena news. In Borsa Mps chiude sotto quota 3,15 euro ad azione. I rischi delle nuove regole europee. Ultime notizie live di oggi 23 febbraio 2018

mps_colonna_lapresse Monte dei Paschi, Lapresse

IN BORSA CHIUDE SOTTO I 3,15 EURO

Mps chiude la giornata in Borsa con un calo del 2,8%, che lascia il titolo sotto i 3,15 euro. L’Eurotower intanto prepara la stretta sulle banche. Lo ricorda un articolo di Federico Fubini sul Corriere della Sera. Tra meno di un mese, infatti, Commissione europea e Bce dovrebbero presentare nuove proposte sulle banche e il modo di gestire i crediti in sofferenza. Le previsioni fanno pensare che verranno varate misure che chiederanno agli istituti di credito di aumentare le loro riserve a copertura dei rischi e tutto questo dovrebbe influire negativamente sul credito. Le banche dovranno farsi trovare pronte all’appuntamento e la speranza è che per istituti come Montepaschi queste nuove regole non comportino un aggravamento di una situazione già non facile per il rilancio. Ovviamente non è poi da trascurare l’effetto che le novità potrebbero avere sull’economia reale.

LE PAROLE DI RENZI SU MONTEPASCHI

Mps in Borsa cede il 2,9%, scendendo sotto i 3,15 euro ad azione. Ieri Matteo Renzi ha partecipato a incontro organizzato nel circolo Arci Sant’Andrea di Siena per sostenere i candidati del Partito democratico, tra cui Pier Carlo Padoan. L’ex Premier ha dedicato un passaggio del suo intervento anche a Montepaschi, spiegando che quanto accaduto alla banca senese verrà probabilmente studiato per altri decenni. Il Segretario del Pd ha detto che molte cose non hanno funzionato come avrebbero dovuto, ma “c’è stata gente, Pier Carlo Padoan in testa, che anziché stare a strillare ha pensato a risolvere il problema”. Secondo quanto riporta agenziaimpress.it, Renzi ha anche detto di aver temuto per le sorti della banca, ma “oggi sono certo che Mps ha un futuro e che questo deve costituire uno stimolo e una spinta a fare di tutto, con lo Stato in prima fila, per restituire a questa città e a questa comunità ciò che ha sofferto”.

L’ATTACCO DEL GIORNALE A M5S

Un articolo pubblicato sul sito de Il Giornale evidenzia qualcosa di scomodo per il Movimento 5 Stelle che ha a che fare con Mps. I pentastellati hanno sempre tenuto una posizione abbastanza chiara su Montepaschi. Viene in questo senso ricordata dal quotidiano milanese la dichiarazione di Luigi Di Maio del gennaio 2017: “È la banca dove ci sono i segreti della sinistra italiana, perché lì dentro hanno utilizzato i soldi per finanziare gli amici degli amici”. Beppe Grillo, quattro anni prima, sosteneva che “quello che hanno fatto alla banca Monte dei Paschi è peggio della Tangentopoli, di Craxi e di Parmalat insieme”. Tuttavia il Movimento 5 Stelle oggi “si presenta alle elezioni con un candidato che gli interessi (legali) di quella banca li ha curati per molti anni, fino al 2000 per la precisione. Si tratta dell’avvocato Giuseppe D’Ippolito, scelto da Di Maio per correre in Calabria nel collegio uninominale Catanzaro-Lamezia Terme per la Camera”.

Il Giornale ricorda che già nel 2015 c’era stato un suo tentativo, fallito, di essere eletto e che pur uscito sconfitto dalle “parlamentarie”, “l’avvocato lametino è stato ripescato all’ultimo minuto proprio per volontà dei vertici pentastellati”. Nell’articolo si fa anche presente che nel curriculum pubblicato da D’Ippolito sul suo profilo Facebook non fa riferimento “alla sua lunga esperienza con Mps”. “Come mai il candidato grillino ha omesso questa sua parentesi professionale? Forse perché essere stato alle dipendenze della banca oggetto della crociata grillina mal si concilia con la mission del Movimento?”, si chiede Il Giornale.





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