Pace fiscale, obiettivo 3,5 miliardi di euro: Governo al lavoro per attuare uno dei provvedimenti economici più cari alla Lega di Matteo Salvini. Secondo il progetto del Carroccio, verrebbe richiesto ai contribuenti il 15 per cento delle cartelle esattoriali sotto i 100 mila euro: un metodo utile per stracciarle e far emergere il sommerso, consentendo il ritorno al lavoro e limitando il ‘nero’. Secondo quanto riportato dai colleghi de l’Ansa, la pace fiscale scatterebbe a partire da gennaio 2019 così da consentire ai contribuenti in difficoltà di rimettersi in regola con il Fisco: l’obiettivo dell’esecutivo è di recuperare circa 3,5 miliardi di euro, utili come coperture. Ricordiamo che parliamo di una misura una tantum: successivamente non sarà possibile applicarla.
PACE FISCALE A PARTIRE DA GENNAIO 2019
La pace fiscale entrerebbe in vigore a partire dal nuovo anno dunque, così da non sovrapporla alla rottamazione. Giovanni Tria, ministro dell’Economia, sta lavorando su questa ipotesi in vista della manovra: il provvedimento potrebbe essere anche inserito nel decreto fiscale collegato che dovrebbe accompagnare anche quest’anno la Legge di Bilancio. Settore economico al lavoro per studiare i dettagli. Luigi Di Maio oggi è tornato a citare la pace fiscale all’interno del discorso relativo alla Legge di Bilancio: “Se con il ministero dell’economia riusciremo a trovare soluzioni su flat tax, pace fiscale, Legge Fornero e reddito di cittadinanza senza sforare i parametri di bilancio, ben venga: ma i parametri non devono darci modo di dire che questo non lo possiamo fare, altrimenti saremmo come gli altri e gli italiani ci manderebbero a quel Paese”.