Anche quest’anno Bernoni Grant Thornton ha premiato le aziende che hanno avuto il coraggio di investire in un mercato innovativo in modo responsabile verso l’ambiente, l’economia e il territorio, attraverso il Good Energy Award, giunto alla nona edizione. Una giuria indipendente, presieduta dal Professor Maurizio Fauri, ha selezionato i progetti più innovativi e a Milano si è svolta la cerimonia di premiazione, che ha visto vincitori: nella categoria Agrifood, Oltrecafè (start-up operante nel settore della produzione di solidi biocarburanti di seconda generazione); nella categoria Manufactoring&Technology, Alisea (che fa del riuso e del riciclo un’identità d’impresa per la creazione di oggetti di design innovativi); nella categoria Real Estate, Ricehouse (attiva nella ricerca e sviluppo di progetti architettonici realizzati utilizzando prodotti naturali); nella categoria Travel&Leisure, Agriturismo Sant’Egle (già premiato dal Wwf come miglior agriturismo sostenibile e conservatore di biodiversità in Italia).
Stefano Salvadeo, Co-Managing Partner e Head of Advisory Services di Bernoni Grant Thornton, oltre a congratularsi con i vincitori, ha auspicato che si possa arrivare ad avere “un quadro normativo stabile che spinga le aziende ad investire su sostenibilità ed efficienza non tanto con meri incentivi economici, quanto con un sistema premiale di riduzione del carico fiscale a medio-lungo temine, nonché una riduzione dell’iter burocratico necessario per la realizzazione di investimenti per la riduzione dei consumi/aumento dell’efficienza energetica”. Gerhard Dambach, Amministratore delegato del Gruppo Bosch in Italia, non ha nascosto di nutrire una certa speranza nel poter vedere sempre più utilizzata l’energia “in maniera efficiente e sempre più in sinergia con le nuove tecnologie”, proprio dopo aver apprezzato i progetti virtuosi premiati.
Un passo importante va comunque fatto anche all’interno delle aziende. Un’analisi realizzata da Bernoni Grant Thornton su un campione di bilanci di sostenibilità delle società quotate nel segmento Star di Borsa Italiana, mostra che sono ancora poche (il 20%) quelle che forniscono dati precisi sui risultati delle loro azioni in termini di minori emissioni e/o minore consumo di risorse. Inoltre, solo il 10% di esse dichiara di realizzare programmi di formazione e supporto al risparmio energetico tra i dipendenti. “Questo aspetto deve far riflettere gli imprenditori: solo con un miglioramento continuo, che coinvolga tutto il personale, i risultati potranno essere duraturi e rilevanti”, ha evidenziato Salvadeo. Del resto sono in crescita gli investitori e i fondi etici alla ricerca di aziende nelle quali la sostenibilità ambientale permea davvero tutti gli aspetti dell’impresa, come quelle premiate con il Good Energy Award.