Il Pd promuoverà un referendum per abrogare il decreto Gelmini sulla scuola. Lo ha annunciato Walter Veltroni nel corso di una conferenza stampa.
Veltroni ha osservato che «il Governo non ha voluto ascoltare nessuno di quanti chiedevano il ritiro del decreto» e ha anche «rifiutato il confronto con il mondo della scuola, la maggioranza del quale è critico verso decreto».
Veltroni ha addebitato al Governo anche il rifiuto di aprire un tavolo con studenti, famiglie, professori e rettori. In più l’esecutivo «ha ignorato un movimento civile che va rispettato nella sua autonomia» senza contare i «tentativi di radicalizzazione» di questo movimento.
«Quando delle forze politiche – ha quindi spiegato Veltroni – ritengono che delle decisioni del Governo ledono gli interessi del Paese, esse si avvalgono di un altro strumento previsto dalla Costituzione che è il referendum».
Il referendum, ha proseguito Veltroni, «va usato con parsimonia, ma la scuola e l’università sono temi importantissimi e le misure volute dal Governo lasceranno effetti seri sul sistema informativo».
Di qui la decisione del Pd «di promuovere un referendum abrogativo» della parte più estesa possibile del decreto Gelmini.
Veltroni ha lanciato un appello «al mondo politico e tutto il mondo della scuola affinché questo referendum non sia l’espressione di una iniziativa di un partito politico ma il più grande referendum partito dalla società civile».
«Noi ci rivolgiamo a tutte le forze interessate – ha concluso Veltroni – anche perché registriamo un crescente malessere all’interno della maggioranza, quindi chissà che anche delle forze del centrodestra, alla fine, non possano aderire a questa nostra iniziativa. Ripeto, registriamo crescenti divisioni all’interno delle forze di Governo».