Vento di novità nella scuola media: infatti è intenzione del ministro dell’istruzione Gelmini introdurre dal 2009 un altro test Invalsi (Istituto nazionale di valutazione) d’inglese, che andrà ad arricchire l’esame di terza, d’ora in poi con tutte le prove a carattere nazionale. «Cambierò le medie – ha affermato ieri la Gelmini -. C’è un deficit di formazione, servono più italiano, più matematica, più inglese. Ho insediato una commissione che studia la riforma. Voglio farla presto». Lo scorso giugno c’era stato l’esordio per le prove oggettive dell’Invalsi, con giudizio a discrezione dei professori; in più da quest’anno i due test, italiano e matematica, avranno un peso nella valutazione complessiva, secondo criteri validi per tutte le scuole.
Intenzione del ministro è ridare un volto alle medie, considerate il ventre molle della scuola italiana. Gli insuccessi dei nostri quindicenni nei test internazionali dell’Ocse hanno origine nel triennio tra le elementari e le superiori e riguardano soprattutto materie come scienze, matematica e lettura. Gli esperti del ministro si sono messi al lavoro per stabilire quali siano le cose essenziali che uno studente di quattordici anni deve sapere. Tutto ciò equivale a una ristrutturazione. Non solo per gli orari, ma anche per i programmi. La Gelmini ha detto che punterà su italiano, matematica e inglese. Le tre materie oggetto di valutazioni oggettive nell’esame finale. Le stesse che ci condannano da vent’anni nelle parti basse della classifica nelle indagini comparative internazionali. Alla fine dei tre anni la preparazione dei ragazzi nelle discipline più importanti — e indirettamente l’efficacia dell’attività didattica e dell’organizzazione scolastica — sarà valutata in maniera oggettiva.
Ma altri cambiamenti sono in arrivo. Il ministro, sostenuto dal premier, assicura il tempo pieno alle elementari: «Garantiremo il tempo pieno nelle scuole elementari — ha detto Berlusconi — anche con il maestro unico che sarà affiancato da altri insegnanti per la lingua e per l’educazione fisica». E la Gelmini rimane ferma nelle sue intenzioni, nonostante le proteste di alcuni professori. «In merito a quanto accaduto al Liceo Newton di Roma — ha dichiarato il ministro, riferendosi alla contestazione verbale durante la quale alcuni docenti precari sono stati identificati —, colgo l’occasione per chiedere alla polizia, che spesso opera in condizioni ambientali difficili e il cui lavoro è fondamentale per tutti, di non procedere a controlli e identificazioni se qualche facinoroso alza la voce, anche perché ho sufficienti argomentazioni per rispondere a qualsiasi contestazione». Inoltre, ha proseguito la Gelmini, «Sono intenzionata a recarmi nelle scuole d’Italia per confrontarmi con i ragazzi, raccogliere proposte e chiedere loro se la scuola così com’è li soddisfi o, come credo, se sia necessario mettere mano a una riforma complessiva del nostro sistema d’istruzione».
E anche in campo tecnologico ci saranno dei passi in avanti. Innnanzitutto con l’intoduzione delle lavagne interattive multimediali (Lim). Si tratta di un display — un grande schermo delle dimensioni di una lavagna — collegato ad un computer. Lo si può usare come il tradizionale arredo scolastico, sostituendo il gessetto con una sorta di pennarello virtuale. Il computer registra nella memoria disegni, scritti e formule tracciati sul display che possono quindi essere rielaborati. La Lim, voluta dall’ex ministro Fioroni, può anche funzionare come lo schermo di un computer e veicolare ogni sorta di contenuto multimediale.