Sono circa 500mila gli studenti che parteciperanno agli esami di Maturità che inizieranno domani con la prova scritta di italiano. Le commissioni e i presidenti di commissione al lavoro saranno circa 13mila e 42mila, invece, saranno i commissari esterni.
Diverse sono le novità che interessano l’edizione 2009 di questo importante appuntamento: da quest’anno, infatti, viene dato maggior peso al curricolo scolastico degli studenti e saranno perciò valorizzati i risultati positivi ottenuti negli ultimi tre anni di scuola premiando il merito; inoltre, la valutazione del comportamento concorre alla determinazione della media dei voti necessaria per l’ammissione all’esame.
Voto in condotta – Quest’anno, per essere ammessi all’esame di Stato, gli studenti hanno dovuto ottenere la media del 6. Il voto di condotta ha concorso, assieme ai voti riportati nelle varie materie, al calcolo della media.
Valutazione – Il punteggio finale agli esami di Stato è attribuito in centesimi ed è prevista la possibilità per la Commissione di assegnare la lode ai candidati che conseguono risultati “eccellenti”. Il punteggio finale risulta dalla somma dei punteggi attribuiti: al curricolo scolastico, per un massimo di 25 punti (fino all’anno scorso si potevano ottenere al massimo 20 punti di credito); alle prove scritte, per un massimo di 45 punti; al colloquio, per un massimo di 30 punti (fino all’anno scorso il punteggio massimo attribuibile era 35). Agli studenti che hanno un credito scolastico di almeno 15 punti e ottengono almeno 70 punti nelle prove d’esame possono essere attribuiti 5 punti in più dalla Commissione. Da quest’anno il voto di comportamento concorre anche alla determinazione della media dei voti dalla quale si parte per attribuire il punteggio di credito scolastico.
Voto finale – I punteggi finali degli esami saranno resi pubblici con l’affissione dei tabelloni con i risultati nell’albo della scuola. Non si tratta, infatti – ricorda il ministero – di dati sensibili. Anche il Garante della Privacy è intervenuto al riguardo per precisare che i punteggi finali conseguiti negli esami di Stato devono essere resi pubblici in base al principio della trasparenza.