Non molti mesi fa, Aldo Cazzullo raccontava, dalle colonne del Corriere di Bologna, di una sua passeggiata notturna nel quartiere universitario della città: “L’impressione, sicuramente superficiale e fallace, che lascia passare in mezzo alla folla di un mercoledì sera è quella di indifferenza, di estraneità, di rassegnazione. Non si avverte l’energia di una ribellione e neppure la pace di una forza tranquilla”. Quella che vivono i giovani d’oggi, scriveva, è una “quieta inquietudine” che non promette nulla di buono, e provava a concludere con un appello accorato alle giovani generazioni, così spente e votate solo allo sballo: “l’unico rimedio possibile per i nostri ragazzi è reagire. Partecipare. Studiare di più. Formarsi meglio. Essere curiosi del mondo […]. Bologna è una capitale dell’arte e della cultura […]. Non può essere diventato un deserto pieno di voci, colori, bevute di cui il mattino dopo non resta nulla”.
Per chi, come me, vive e studia a Bologna, proprio in quel quartiere, proprio in quella via dove Cazzullo racconta di aver passeggiato un mercoledì sera, questo articolo è stato una provocazione. Ha visto tutto? C’è solo questo nella Bologna universitaria? Nessun coro controcorrente, nessun timido tentativo di costruire qualcosa?
Ebbene, no. Qualcuno ci prova. E sono universitari, giovani, uguali agli altri.
Se poteste passare, tra il 12 e il 15 maggio, in Via Zamboni, la via che è il cuore dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, trovereste uno spettacolo che vi lascerebbe stupefatti. Oltre trecento ragazzi, volontari e autogestiti, che si rimboccano le maniche per ripulire uno dei quartieri più maltrattati e sporchi della città. Allestiscono mostre, addobbano la strada con striscioni e fioriere, ridipingono i muri, addirittura organizzano un ristorantino mica male sotto i colonnati dell’Università.
Stanno organizzando il Campus By Night, una manifestazione culturale che con quest’anno giunge alla sua XII edizione. Per quattro giorni il quartiere universitario di Bologna sarà animato da incontri, mostre, concerti, rappresentazioni teatrali, tornei sportivi. L’obiettivo è dialogare con tutti i compagni di corso e i docenti che vorranno partecipare, sul tema di quest’anno, preso da una canzone di Jovanotti: E adesso in questo casino prova a capire chi sei. È il “casino” di cui scriveva Cazzullo, è il casino di questo quartiere (dove la sera finisce all’alba, fra droga, alcool e puzzo di urina per strada), è il casino – anche – della crisi, dell’Italia, e dei venti di guerra in Ucraina. È il casino della nostra vita di tutti i giorni, fatta di esami andati male o bene, di ragazzi che si fanno in quattro per mantenersi agli studi, di rapporti che si spezzano o che rifioriscono. Di una vita, insomma, che nel suo scorrere frenetico rischia di farci dimenticare di noi, dell’io, l’io più profondo cui aspiriamo a diventare.
Alcuni ragazzi hanno fatto un video, per provare a capire meglio quella frase di Jovanotti e per invitare tutti a riflettervi. La clip termina con una provocazione: tutto il mondo prova a dirti chi sei: ci riesce?
Durante i giorni del Campus, che l’anno scorso ha richiamato oltre 15mila giovani ma che quest’anno punta a stracciare quel record, saranno organizzate visite guidate alle quattro mostre presenti, di cui due completamente curate dai ragazzi. La prima si intitola “Business to me: realizzarsi dentro l’impresa” e nasce dall’interesse degli studenti di Economia per il mondo dell’imprenditorialità. Come un imprenditore si realizza facendo impresa? I ragazzi hanno cercato di rispondere a questa domanda attraverso testimonianze dal mondo del lavoro. Gli studenti di Lettere e di Lingue sono invece i protagonisti della mostra: “Ciò che giace in fondo al cuore resta inespugnabile”, ben calzato sui temi centrali del Campus. Leggendo di Orwell, Huxley, Bradbury, Benson e Stangerup, verrà messo a tema il rapporto fra l’uomo e il potere, inteso come la forza di persuasione che può avere la cultura dominante.
Tre gli incontri centrali del Campus By Night: dalla testimonianza del capostalla Beppe Mantovani, che racconterà della crisi economica e della capacità di ripresa, all’incontro di presentazione della mostra “Ante Gradus”, sugli affreschi di S. Maria della Scala a Siena (con la curatrice Mariella Carlotti e con il presidente della Cooperativa Sociale Nazareno, Sergio Zini), fino all’incontro sulla personalità e l’opera di Eugenio Corti, scrittore lombardo recentemente scomparso, in cui interveranno Mons. Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, e Cesare Cavalleri, direttore delle Edizioni Ares.
Uno dei regali più belli di questi giorni di preparazione lo ha fatto il sindaco di Bologna Virginio Merola, che – riconoscendo il valore dell’evento – ha deciso di venire a tagliare il nastro di questa edizione del Campus assieme al rettore dell’Università Ivano Dionigi.
Abbiamo scritto, ad Aldo Cazzullo, per dirgli che ci siamo e perché ci siamo: “È dalla certezza che non veniamo dal niente e non è il niente ciò a cui tendiamo che nasce il nostro entusiasmo, la nostra passione e il tempo dedicato a costruire i giorni del Campus By Night. Speriamo − ma senza alcuna presunzione − che questo possa contagiare una generazione come la nostra, e contribuire in questo modo a costruire la nostra splendida città”.
Speriamo che i giornali vogliano parlare anche di questo.
Francesco Brignoli
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Sarà possibile seguire tutti gli incontri del Campus By Night in streaming, nella sezione LIVE del sito www.campusbynight.it