Ne manca solo una. È più meno questo il pensiero medio per i ragazzi che in questi giorni stanno svolgendo gli esami di fine primo ciclo d’istruzione; è finita infatti stamattina la penultima prova delle sei generali, forse quella più temuta e certamente quella più discussa, trattasi di Invalsi 2015, le due prove a crocette di italiano e matematica. Numerosissimi i commenti sulla rete e sui social degli studenti, i più audaci anche durante la prova stessa, utilizzano l’hashtag apposito #invalsi2015. Per tutti la prova è stata giudicata più o meno passabile, nonostante si siano registrati vari casi di copiature: dalle 12 in poi il Miur ha reso disponibile online le griglie con tutte le soluzioni delle due parti del test, mentre è da poco scaricabile dal sito Invalsi entrambi i fascicoli, di matematica e italiano, con cui stamani gli studenti delle medie si sono cimentati. –
La giornata è stata lunga, per alcuni molto di più: per i ragazzi che in questi giorni stanno svolgendo gli esami di fine primo ciclo d’istruzione (terza media) stamani è stata la volta della tanto temuta e discussa prova Invalsi 2015, con le due parti di matematica e italiano. Dalle 12 sono state messe a disposizione dal sito di Invalsi () le griglie di correzione con relativi risultati e soluzioni. Il sito Skuola.net offre una possibilità in più però per i ragazzi: è in corso infatti fino alle 17.30 in diretta sul canale specifico di Youtube () la correzione dell’intera prova Invalsi, direttamente con il responsabile nazionale che ha preparato il test, Roberto Ricci: una verifica in più per poter scoprire l’effettivo risultato della propria prova d’esame. Ormai tutti i ragazzi che in questi giorni stanno sostenendo le prove dell’esame di terza media 2015, hanno potuto confrontare le loro risposte alla prova Invalsi di questa mattina direttamente sul sito Invalsi (). Sapranno dunque risultati buoni e negativi, se soprattutto tutti i dubbi e le ansie della vigilia sono state confermate o se invece la prova è andata via liscia senza particolari problemi. E se invece la prova risultasse andata male, molto male? Vi è un rischio di compromettere l’intero esame se l’Invalsi non va per il verso giusto? Quali i rischi effettivi di bocciatura? La paura sembra ottenebrare gli studenti che già sulla rete si lasciano andare a frasi del tipo “oh cielo, ho sbagliato tutto, rischio grosso!”: si possono tranquillizzare però, come riporta Skuola.net. Infatti se dovesse davvero andare male la prova Invalsi, questa va ricordato che rappresenta solo una delle prove da sostenere, per la precisione una su sei: fa media con tutti gli altri scritti e con l’orale. L’eventuale votaccio quindi influenzerà solo per 1/6 sul voto finale complessivo dell’esame: tale voto verrà espresso in decimi e risulterà dalla media aritmetica di tutte le prove d’esame, più il voto di ammissione assegnato a fine anno dai professori ai singoli studenti. Ecco in sintesi tutte le prove che porteranno poi al voto complessivo finale: voto di ammissione, italiano, matematica, lingua, Invalsi e colloquio orale.L’ora X è arrivata. Dopo lo svolgimento della prova Invalsi 2015 – l’esame dell’ultimo ciclo d’istruzione – completata stamani da circa mezzo milione di studenti italiani, sono appena state pubblicate sul sito di Invalsi le griglie di correzione che le commissioni ora dovranno vagliare per poter correggere tutte i test con relativi quesiti. Le griglie sono distribuite su server mirror per aree geografiche e in fondo alla pagine è inserito il link diretto al pdf con il contenuto di tutti i risultati e le tecniche di conversione di voti. Molti anche i commenti sulle possibili risposte, sugli errori madornali fatti e resi conto solo all’uscita e di tutte quelle domande lasciate indietro: per far piazza pulita da ogni fugace dubbio, eccovi tutti i risultati complessivi delle prove di italiano e matematica, direttamente pubblicati dal sito di Invalsi. ()Manca poco ormai, quasi tutti gli istituti scolastici stanno raccogliendo man mano che i ragazzi finiscono, le prove Invalsi 2015 e già impazzano i primi commenti su twitter e social vari che si dividono in due correnti: troppo difficile copiare, con le domande in ordine sparso all’interno della stessa classe, ma anche “tanto rumore per nulla, la prova non era difficile”. Ora la palla passa ai professori, protagonisti delle prossime tappe per l’Invalsi, riguardanti la valutazione. Uno dei più noti forum sul mondo della scuola, Studenti.it, pubblica le tabelle con tutti i risultati e la spiegazione di come vengono valutate le prove. Innanzitutto il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità, arrotondata all’unità superiore per frazione pari o sopra lo 0,5. Dopo lo scritto la struttura Invalsi fornisce alle commissioni, insieme alla griglia per la correzione delle risposte degli studenti di italiano e matematica, anche i criteri per l’attribuzione di un punteggio unitario in centesimi e per la sua conversione in un unico voto espresso in decimi. Questa attribuzione di voto può avvenire sia in maniera manuale seguendo le indicazioni dei documenti, sia mediante una maschera elettronica, sempre fornita da Invalsi ().Con circa mezzo milione di studenti italiani alle prese in queste ore con la prova Invalsi 2015, penultimo test all’esame conclusivo del primo ciclo d’istruzione, l’attesa per i risultati sale: il Miur ha comunicato che dopo la correzione con le griglie delle 12 che dovranno effettuare tutte le commissioni, i risultati del test dovrebbero essere disponibili giù nel primo pomeriggio. Uno dei rischi più paventati della vigilia, stante le polemiche circa i possibili boicottaggi, riguardava il capitolo “copiatura”: intervistato da Skuola.net, parla Roberto Ricci, il responsabile nazionale della prova Invalsi, offrendo il suo giudizio in merito a tale questione. «Cercando di evitare i problemi degli anni passati, questa volta abbiamo deciso di disporre i quesiti in maniera diversa all’interno delle prove, in modo che in ogni classe non ci fossero prove con l’ordine delle domande uguale». Ricci offre comunque i dati statistici sui casi ingenti di copiatura dell’anno passato, che si stanziano su circa il 10% delle intere prove nazionali: un dato basso ma comunque rilevante che in alcune regioni è più presente rispetto ad altre. «Puglia e Campania continuano ad avere in media dei problemi a riguardo, ma il dato sta diminuendo nel tempo e questo è un ottimo risultato». Per capire che il problema non è il mezzogiorno, altre regioni invece virtuose come il nord-est sono Basilicata e Sardegna, dove i casi si copiatura risultano essere davvero irrilevanti. . Come spesso accade, il tutto viene confermato in linea diretta dalla rete che si sta già scatenando con i commenti dei ragazzi che sono riusciti a non farsi scoprire mentre postavano online i loro sfoghi durante l’esame, con l’hashtag apposito #invalsi2015: si va da un lapidario “l’esame più copiato della storia” di una studentessa, all’impaurita confessione di un ragazzo che ammette “le sto saltando tutte!”. L’ansia sembra ancora farla da padrone tra i ragazzi, anche se più piccoli rispetto ai maturandi e viene esemplificata dal tweet di questa studentessa al termine della prima parte della prova, quella di matematica:
I ragazzi sono già sui banchi e in questo momento staranno affrontando la prima delle due prove invalsi, penultima prova di questo esame conclusivo del primo ciclo di istruzione. Dopo giorni di prove scritte e ripassi multidisciplinari, è arrivata dunque la tanto temuta e discussa prova Invalsi, e per l’occasione Skuola.net ha intervistato una professoressa delle medie romana, Maria Michele, che è riuscita a dare qualche consiglio sia generale che particolare ai ragazzi che proprio in questo momento stanno incontrando fatiche, difficoltà e problemi di tempo descritti alla perfezione dalla professoressa. Partendo da matematica, il consiglio principale consiste nel leggere attentamente ciò che la domanda richiede, comprendere cioè nel modo più accurato in che modo i dati forniti possano essere messi in relazione per arrivare alla soluzione. «Se dovete poi scegliere tra varie risposte, potrete andare per esclusione, è sempre una buona strada quando scartate le ipotesi più improbabili», continua la prof, che consiglia anche di fare attenzione nel mettere in relazione segni grafici con dati numerici, forse la fatica più ingente in questa prova per i ragazzi ora all’opera. Per quanto riguarda la seconda prova, di italiano, il consiglio si riflette nel non incaponirsi troppo con un quesito difficile, meglio andare oltre e tornarci in seguito. Altro elemento che la Micheli prevede incontreranno i ragazzi oggi è riuscire a comprendere le informazioni che vengono date nel testo letterario/narrativo, ovvero capire la forma in cui il messaggio scritto viene veicolato. Tre parole chiave: comprensione, riflessione e valutazione, con un in bocca al lupo d’obbligo. Il Miur ha comunicato che per gli studenti che non hanno potuto svolgere l’esame in questa data, le giornate suppletive sono fissate per il 24 giugno e il 2 settembre, sempre alle ore 8.30. Spetterà alle sottocommissioni la correzione delle prove, che inizierà subito dopo la fine del compito svolto dagli studenti, grazie alle griglie di correzione disponibili a questo link del sito Invalsi, online dalle ore 12. Oggi, venerdì 19 giugno si svolgeranno i test Invalsi per gli studenti delle terze classi della scuola secondaria di primo grado (scuola media). I test Invalsi sono prove uniche per tutte le scuole Italiane, realizzati da un team di esperti incaricati dal Miur volti a valutare in modo oggettivo ed omogeneo, secondo le intenzioni del ministero, le capacità degli studenti in matematica ed italiano. Consistono in due prove dalla durata complessiva di 2 ore e 30 minuti, intervallate da una pausa di 15 minuti. Vengono somministrate contemporaneamente in tutte le scuole, ma sono previste altre due date per chi, per gravi motivi, non potesse essere presente: il 24 giugno e il 2 settembre. Entrambe le prove somministrate constano generalmente di 20/25 domande: alcune a scelta multipla, altre a risposta aperta. La prova di italiano è divisa in due parti, consiste nella lettura di un testo e nelle successive domande volte a valutare la comprensione dello stesso da parte dello studente; la comprensione deve essere sia di contenuto, sia lessicale, sia della tipologia testuale; ma spesso vengono anche poste domante sulla valutazione del brano da parte del lettore. La seconda prova di italiano è invece prettamente grammaticale. Anche la prova di matematica, che deve monitorare le competenze acquisite, è fatta di domande a scelta multipla o aperte. In questo ultimo caso oltre al risultato si deve scrivere il procedimento seguito per giungervi. Sono prove volte a valutare il raggiungimento di competenze, e non di pura conoscenze, pertanto molto basate sul ragionamento e sulla logica, sull’applicazione di ciò che gli alunni hanno imparato nel loro percorso. I risultati delle prove sono da qualche anno parte integrante dell’esame di terza media, concorrono perciò al voto finale e dovrebbero costituire, per così dire, la parte più oggettiva dell’intero esame. Perciò nel conteggio del voto si sommano i voti ottenuti nella prova di italiano, di matematica, di lingua straniera, nell’orale con quello delle prove e il totale viene diviso per cinque. Quindi se anche si risulta insufficienti in queste prove, le altre contribuiscono a riequilibrare la media. È ovvio però che in molto casi possono abbassare il voto finale, ma anche alzarlo. I test Invalsi, chiamati così dal nome dell’Istituto che ne cura la preparazione e la gestione, hanno una storia ormai più che decennale. Introdotti per la prima volta nell’anno scolastico 2002/2003 in via sperimentale e facoltativa solo per la scuola primaria sono più volte stati modificati. Sono state cambiate le materie, in alcuni anni ad esempio si era testata anche la conoscenza scientifica. Sono variati gli anni presi a campione: all’inizio si era partiti con la quarta classe della scuola primaria. Dall’anno scolastico 2007/2008 sono entrati a far parte dell’esame di terza media, ma sono nell’anno successivo sono diventati parte integrante del voto. Da qualche anno si è fatta avanti l’ipotesi di introdurli come prova anche per la maturità. Attualmente si testano solo italiano e matematica nelle classi seconda e quinta primaria, terza media e seconda superiore. Ma solo per la classe della scuola media costituiscono prova d’esame. Per le altre, per ora sono un semplice test statistico che permettono, al ministero e alle scuole stesse, a cui i dati vengono riportati, di capire a che punto si trovano in una classifica per così dire generale. Non sono dati personali sugli studenti, che non vengono registrati sul fascicolo della prova con nome e cognome, bensì con un codice.