All’IIS Bachelet di Abbiategrasso nell’anno scolastico 2015/2016 si è realizzato un progetto all’interno dell’alternanza scuola e lavoro chiamato “Progetto Angurie”: grazie all’iniziativa del dirigente scolastico, prof. Francesco Valente, e al responsabile del progetto, prof. Alberto Fontana, sono stati rafforzati rapporti che già esistevano con l’Istituto Golgi di Abbiategrasso, dove è presente un laboratorio in cui i ricercatori della Fondazione Golgi-Cenci stanno compiendo studi e ricerche scientifica sull’Alzheimer e le malattie neurodegenerative.
Era il momento in cui impazzava l’Expo e il geriatra della fondazione, dr. Arcangelo Ceretti, ha tenuto una lezione ai ragazzi e alle ragazze delle classi quarte liceo spiegando l’importanza dell’alimentazione nel mantenimento della salute, sostenendo che il ritorno alla dieta mediterranea è una valida protezione contro le malattie cardiovascolari e svolge una funzione di prevenzione dalle malattie neurodegenerative che colpiscono gli anziani.
Ceretti ha fatto presente le straordinarie proprietà delle angurie e di come la presenza dell’aminoacido L-Citrullina, da cui deriva L-Arginina, anche se in dosi modeste, protegge dalle malattie cardiovascolari. Proprio nel territorio dell’abbiatense fino agli anni Sessanta vi erano tante anguriere, successivamente abbandonate e scomparse. Era forse il caso di ripristinarle?
Quelle che sembravano parole dette per scherzo si sono trasformate presto in realtà. Il dirigente e il medico si sono attivati, hanno chiamato un agricoltore della zona che ha arato una piccola parte del terreno che sta a fianco della scuola (situata all’interno del Parco del Ticino), è stata fatta la pacciamatura del campo con gli studenti delle classi quarte, che si sono impegnati a capire come fare e poi a metterlo in pratica.
Subito ha preso forma l’idea di poter coltivare veramente le angurie. E così è stato. Il dirigente e una commissione di insegnanti hanno elaborato un progetto di alternanza scuola-lavoro. Così il ds Valente ha spiegato le ragioni del “Progetto Angurie”: “La scuola che dirigo è allocata a sud ovest del territorio metropolitano. Ricco di aziende piccole e medio-grandi, nel tempo vi è stato un forte ridimensionamento anzi un crollo delle attività produttive. Attualmente è rimasta fiorente solo l’attività agricola, un terziario avanzato e quelle poche aziende che hanno saputo sviluppare al proprio interno un management tecnologicamente preparato e lungimirante. L’area sud ovest, avendo particolari peculiarità produttive ed un spiccata volontà di valorizzazione del territorio agricolo, ha da tempo curato e favorito tutto ciò che implica benessere e salute. Sin dagli albori il comune ha aderito all’associazione Slow Food fondata, circa trenta anni fa, da Carlin Petrini e tutt’ora fortemente operativa. L’associazione non profit si è posta come obiettivi la protezione della agricoltura e della biodiversità, la sostenibilità ambientale, la salute delle persone; combatte lo spreco alimentare e sostiene la qualità come un diritto di tutti.
Sul territorio è presente una ampia struttura ospedaliera per la cura dell’Alzheimer ed un centro di ricerca sul cervello. Prendendo spunto dal contesto socio-economico in cui è inserito il liceo e dalla presenza nel comitato tecnico-scientifico del responsabile del centro ricerca sul cervello, è partita l’idea di sviluppare un progetto di alternanza che contemplasse e sviluppasse principalmente competenze in ambito chimico, fisico e biologico partendo dagli studenti liceali delle classi terze. Una serie di fattori positivi convergenti hanno indotto i docenti, gli studenti e gli esperti coinvolti ad intraprendere e a sostenere l’idea proposta. Ne elenco alcuni.
Moltissimi studenti liceali proseguono gli studi scegliendo percorsi universitari prevalentemente scientifici; l’attenzione alla salute ed al vivere bene è molto sentito; la completa disponibilità di esperti del centro di ricerca; la possibilità di fruizione di ampi spazi verdi da adibire allo scopo. Mixando questa molteplicità di elementi si è giunti alla conclusione che il ‘progetto angurie’ presentava un alto indice di fattibilità e sarebbe stato un mezzo valido per l’accrescimento ed il consolidamento delle molteplici competenze che il piano di studi liceale presenta”.
Elaborato il progetto si è passati alla sua realizzazione. Ad aprile sono state messe a dimora le pianticelle di angurie e alcuni meloni; un signore, esperto di tutte le tecniche di coltivazione, è venuto due, tre volte la settimana e ha insegnato a ragazzi e ragazze quello che si sarebbe dovuto fare per poi vederne i frutti. Le classi quarte si sono impegnate a curare il campo, a bagnarlo quotidianamente e pian piano hanno visto crescere le angurie. Così i giovani hanno imparato alcune cose fondamentali, come il fatto che bisogna prendersi cura della natura e seguirne l’evoluzione nel tempo, o come vi siano delle tecniche di coltivazione che vanno seguite per avere come prodotto dei buoni frutti. Si è trattata di una esperienza entusiasmante: gli studenti tornavano continuamente al campo per osservare i frutti che lentamente crescevano, dai primi germogli al loro distendersi sul campo, alla comparsa dei primi frutti che poi pian piano si sono ingrossati fino a diventare frutto maturo. Tra luglio ed agosto vi è stata la raccolta: quest’anno il progetto è stato sperimentale, per cui le angurie maturate sono state una quarantina e, non essendo riusciti ancora a realizzare l’anguriera vera e propria, si è deciso di donare le angurie ai ragazzi dell’Anffas di Abbiategrasso.
La dott.ssa Polito e il dottor Ceretti nel frattempo sono intervenuti nelle classi e hanno spiegato in dettaglio a ragazzi e ragazze dettaglio il lavoro di ricerca sull’Alzheimer che si sta realizzando nel laboratorio della Fondazione Golgi-Cenci e che sta ottenendo risultati rilevanti a livello scientifico.
Con il Progetto Angurie i liceali hanno instaurato un rapporto positivo con la natura, sono stati conquistati dal suo fascino e dalla sua energia produttiva. Un’esperienza entusiasmante per tutti.