Dopo la firma del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo Scuola escono le tempistiche sulla mobilità scuola 2016. L’intesa stata firmata ieri al ministero dell’Istruzione dai segretari generali di Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals ma non dalla Gilda degli Insegnanti. Il Miur, secondo quanto riportato da OrizzonteScuola ha poi pubblicato una nota sui contenuti e sulla tempistica della mobilità: “Entro 30 giorni il Ministero dell’Economia e il Dipartimento di Funzione Pubblica procederanno alla prevista certificazione; l’atto sarà trasmesso poi alla Corte dei Conti per la registrazione; le operazioni di mobilità inizieranno con la presentazione delle domande a metà marzo e si completeranno entro luglio”. I punti chiave riguardano gli assunti entro l’anno scolastico 2014/2015; gli assunti nelle Fasi cosiddette Zero ed A del Piano di assunzioni della Buona Scuola; gli assunti nelle Fasi cosiddette B e C della Buona Scuola, provenienti dal concorso; gli assunti nelle Fasi B e C della Buona Scuola provenienti da graduatorie ad esaurimento. (clicca qui per leggere i dettagli)
Conclusa, per quanto riguarda la mobilità scuola 2016, la trattativa sul nuovo Contratto Collettivo Nazionale Integrativo Scuola. Il contratto è stato firmato ieri al ministero dell’Istruzione dai segretari generali di Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals. Contraria la Gilda che non ha firmato l’intesa: “La Gilda degli Insegnanti, in linea con quanto già espresso negli incontri che si sono succeduti nei giorni scorsi al Miur, non firma il contratto sulla mobilità”. A dichiararlo è il coordinatore nazionale Rino Di Meglio. “Il nostro rifiuto di siglare l’intesa – spiega Di Meglio – è coerente con la lotta portata avanti sin dall’inizio contro la legge 107/2015 e i suoi pilastri rappresentati da ambiti territoriali e chiamata diretta senza alcun tipo di graduatoria e criteri oggettivi. Si tratta di un contratto che creerà un’ingiusta disparità di trattamento tra docenti che svolgono lo stesso lavoro”. “Oltre a violare i principi di giustizia e uguaglianza, questa nuova mobilità scatenerà gravi problemi organizzativi e uno strascico infinito di contenziosi. Ciò dimostra che la riforma voluta a tutti i costi dal Governo è sbagliata e non rispetta la Carta Costituzionale”.