Differenze tra dicenti e personale Ata nella sentenza sui precari della scuola della Corte Costituzionale che ha sancito che le assunzioni di supplenti non possano essere reiterate oltre 36 mesi. Come riporta OrizzonteScuola nel comunicato della Consulta diramato il 12 luglio 2016 si legge infatti: “per quanto riguarda il personale docente la normativa sulla “buona scuola” prevede la misura riparatoria del piano straordinario di assunzioni, mentre per quanto riguarda il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario prevede, in mancanza di analoga procedura di assunzione, il risarcimento del danno”. E per quanto riguarda gli indennizzi, il portale di riferimento de docenti ricorda che le sezioni Unite della Corte Costituzionale li hanno recentemente “quantificati nella misura pari ad una indennità onnicomprensiva tra un minimo di 2,5 mensilità e un massimo di 12 mensilità dell’ultima retribuzione”.
E’ arrivata dalla Corte Costituzionale la sentenza sui precari della scuola: la Consulta ha stabilito che per le assunzioni di supplenti i contratti non possono essere reiterati all’infinito. Ed è stato ribadito il principio, già sancito dalla Corte europea, di limitare le assunzioni a tempo determinato a 36 mesi. La sentenza precari era molto attesa dai tanti docenti con oltre 36 mesi di servizio. Ha bocciato l’abuso dei contratti a termine in riferimento ai precari della scuola ma ha promosso la “Buona scuola”. I giudici hanno infatti riconosciuto che la Legge 107 ha superato questi problemi, offrendo contratti stabili a diversi supplenti. Soddisfatto per la sentenza sui precari il sindacato Anief che ricorda come sul proprio sito sia ancora possibile chiedere “l’immissione in ruolo, il riconoscimento degli scatti stipendiali e l’estensione dei contratti dal 30 giugno al 31 agosto nel rispetto di quanto più volte affermato dai giudici del lavoro sul diritto del personale con contratto a termine a non essere discriminato o sfruttato dall’Amministrazione, alla medesima progressione di carriera riconosciuta al personale a tempo indeterminato, e in coerenza con quanto espresso dalla Corte di giustizia europea”. (clicca qui per i dettagli)