Caro direttore,
i ragazzi del professionale Ipsia “Giovanni Giorgi” di Verona non amano molto stare sui libri, trascorrono diverse ore in laboratorio, sanno perciò riparare una macchina o fare manutenzione degli impianti ma sono contenti di studiare quando ciò che apprendono consente loro di comprendere la realtà e diventare dei bravi cittadini.
Questa mattina avevo un’ora di diritto ed economia in 2EM e mi hanno assegnato altre due ore nella stessa classe in sostituzione di un insegnante assente, avevo perciò tempo per accingermi a spiegare in modo semplice alcuni concetti complessi di politica economica riguardanti l’operato del governo e della Bce.
Lo scopo era di far capire ai miei ragazzi che la conoscenza di alcune parole chiave dell’economia come il Pil, il debito pubblico, il bilancio dello Stato e le sue voci (tasse, prestiti, privatizzazioni, vendita di beni pubblici, spesa pubblica, deficit o avanzo pubblico) sono indispensabile per capire le notizie economiche e così giudicare in vista delle prossime elezioni la politica del governo.
La gran parte ha seguito con attenzione, erano felici di scoprire di essere in grado di leggere e capire l’articolo scritto dall’economista Carlo Pelanda dal titolo “FINANZA/C’è una nuova mina economica per l’Italia”. Un ragazzo mi ha detto: “Fare lezione così è interessante”. Inoltre per fissare meglio alcuni concetti ho assegnato un compito: rispondere a delle domande per meglio comprendere il pezzo.
L’economia, per loro a volte incomprensibile, è diventata comprensibile e in più essi stessi potevano cercare “ricette” nuove per migliorare la situazione economica dell’Italia. Chissà che qualcuno non si appassioni alla politica.
Maria Sorpesa