Dal bonus 500 euro per la formazione dei docenti ai concorsi e all’aumento degli stipendi: sono tanti gli argomenti trattati dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti nell’intervista rilasciata a Repubblica Tv. Partiamo dal bonus docenti, introdotto con la riforma Buona scuola: verrà esteso anche al personale precario. «Devono avere diritto anche loro ma – precisa – è una scelta fatta da un altro governo». Per quanto riguarda invece il rinnovo dei contratti, Bussetti ha spiegato che c’è la necessità di trovare fondi, insieme al ministero dell’Economia, per un «vero» aumento dello stipendio. «Il rispetto del docente deve essere alto anche dal punto di vista della retribuzione. Al momento, però, abbiamo ereditato una situazione particolare. Cercherò con il Mef di trovare i fondi per un vero aumento dello stipendio», ha aggiunto il ministro ai microfoni di Corrado Zunino. Non manca un breve commento sulla polemica per la nomina di Giarruso come “controllore” dei concorsi: «Si è data troppa enfasi alla questione».
SCUOLA, BUSSETTI TRA CONCORSI, STIPENDI E INVALSI
Marco Bussetti vuole fare di più per la scuola: lo ha assicurato nell’intervista a Repubblica Tv. C’è un piano per «semplificare le procedure concorsuali. Vinci il concorso e diventi insegnante». Potrebbe invece sparire il Fit: «Potrebbe diventare qualche altra cosa, ma quello che mi interessa è soprattutto avere una procedura snella, di norma ogni due anni». A proposito di concorsi, presto ce ne sarà uno «straordinario per diplomati magistrale e laureati in scienze della formazione primaria, probabilmente con prove entro i primi sei mesi del 2019». Ci sono però le graduatorie da semplificare: «Lo so bene, dobbiamo rendere più chiaro il mondo del reclutamento. Il premio della valutazione del docenti non sarà valido solo per quello di ruolo, ma anche per il precario». Delicato è anche il tema della Maturità che si lega poi al test Invalsi: «Le prove Invalsi vanno bene per misurare alcuni parametri, ma non possono essere valide per l’ammissione alla maturità. Alternanza scuola-lavoro è importante, ma le commissioni potranno valutarlo come esperienza nel corso dell’esame. Ma farla diventare centrale non mi piace, non è così che la voglio». Di un’altra cosa è sicuro: «Non possiamo togliere il numero chiuso», ha detto Bussetti parlando di università.