L’egemonia del dollaro sta finendo, mentre sta prendendo forma un nuovo ordine economico multi-valuta. A rivelarlo è un’analisi del China Daily, che evidenzia come l’instaurazione di un sistema monetario mondiale più equo sta gradualmente diventando una realtà. A farne le spese saranno coloro che hanno riposto le loro speranze negli Stati Uniti.
I fattori che evidenziano questo cambiamento sarebbero tre: il commercio in altre valute in aumento; il commercio nelle valute dei paesi in via di sviluppo che non si basa né sul dollaro né sull’euro; la presenza di altre valute che sostituiscono il dollaro. È evidente che molti paesi, 60 per la precisione, ora usano le loro valute nazionali invece del dollaro per commerciare tra di loro. L’Iran e l’Indonesia, ad esempio, hanno di recente annunciato questa decisione, così come l’India in precedenza. La Russia, dopo l’invasione dell’Ucraina, ha adottato lo yuan come unità di pagamento per gli scambi commerciali con la Cina, infliggendo un altro duro colpo al dollaro come valuta di scambio internazionale.
Egemonia del dollaro sta finendo: cosa cambia
Le valute più utilizzate al mondo, oltre al dollaro, adesso sono lo yuan cinese (fortemente in rialzo), la rupia indiana e il rublo russo. La percentuale di riserve detenute in dollari negli Usa è in costante calo. Secondo Bloomberg, è scesa dal 73% del 2001 al 58% del 2023. Il primo grande crollo del dollaro è iniziato con la crisi finanziaria globale del 2008, poi una accelerazione nel 2016 e ora la disfatta con il conflitto tra Russia e Ucraina.
Gli sforzi per creare una nuova valuta internazionale per sostituire il dollaro adesso stanno dunque guadagnando slancio. Il vertice BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) di agosto potrebbe aprire la strada all’uso di una nuova valuta per facilitare il commercio tra i membri. Non è l’unico fattore che tuttavia potrebbe spingere le novità in questione. Lo sviluppo più importante che potrebbe ridurre ulteriormente l’importanza del dollaro, infatti, è la diffusione delle valute nazionali digitali. Pechino è all’avanguardia in questo campo e intende approfittarne.